Messina, Basile: “la vicenda Parco Aldo Moro è esemplificativa di come l’incompetenza e l’ignoranza politico- amministrativa generano danni che vengono pagati da intere generazioni”
“La vicenda Parco Aldo Moro è esemplificativa di come l’incompetenza e l’ignoranza politico- amministrativa generano danni che vengono pagati da intere generazioni“. Ad affermarlo è il candidato sindaco Federico Basile che ricostruisce l’intera vicenda.
“Franco De Domenico –prosegue- messa da parte la tanto sbandierata cultura della legalità, non trova di meglio che solidarizzare con gli improvvisati occupanti abusivi della Pasquetta. Ma andiamo con ordine, seppure in estrema sintesi, per ricostruire la vicenda del parco. Innanzitutto, prosegue Basile, possiamo tranquillizzare lui ed i nuovi “pinellini” sul fatto che, dopo oltre mezzo secolo di accordi che ne precludevano l’uso ai cittadini, tra pochi mesi questa preziosa area tornerà fruibile. Considerato che il parco in questione è stato inserito nel programma ForestaME, i cui interventi sono già stati finanziati, si può prevedere la fine dei lavori entro la prossima estate. Per quanto riguarda i motivi della chiusura alla città per così tanto tempo, De Domenico farebbe meglio a chiederne conto ai suoi alleati accorintiani, che dopo cinque anni di amministrazione erano riusciti solo a fare l’ennesimo favore a INGV e un ulteriore danno ai cittadini. Con atto n.18981 del 5.11.1949 il Comune di Messina cede gratuitamente all’Istituto Nazionale di Geofisica una delle zone più belle e di pregio ambientale della città. L’atto però prevede un vincolo di utilizzo non rispettato dall’istituto. Pertanto, dagli anni 70 fino al 2018 (quasi 50 anni) il Comune avrebbe potuto rientrare in possesso della proprietà dell’area secondo l’articolo 6 dell’accordo, posto che erano venute meno le finalità per cui era stata ceduta e restituirla alla fruizione dei cittadini. Ma cosa succede invece? L’INGV riconoscendo il mancato utilizzo dell’area invece di restituirla per inadempienza propone al Comune di utilizzarla attraverso la formula del comodato d’uso.
Contro l’Ingv si sarebbe potuta intraprendere un’azione giudiziaria incisiva posto che da dey c’erano profili di inadempienza contrattuale da parte dell’ente proprietario. Ed invece, non solo nessuna azione fu intrapresa, ma il 22.12.17 si sottoscrive un contratto di comodato d’uso gratuito con cui il Comune: 1) non riconosce l’inadempimento dell’INGV e pertanto la possibilità di rientrare nel pieno possesso dell’area; 2) si accolla le spese di gestione di circa 14mila metri quadrati, del fabbricato B (deposito e alloggio del custode) e della parte con i ruderi a valenza architettonica; 3) accetta una clausola capestro che impediva qualsiasi investimento perché l’INGV avrebbe potuto riprendersi l’area in qualsiasi momento senza un motivo specifico dando solo un preavviso di sei mesi. Pertanto, l’amministrazione Accorinti non aveva potuto inserire in bilancio alcuna somma per la riqualificazione dell’area e il parco continuava a essere un ammasso di rovi e sterpaglie. L’amministrazione De LUCA, dopo una trattativa con INGV, ha fatto innalzare a 24 mesi i termini di preavviso per il recesso e solo con una giustificata ragione, come il venir meno della destinazione di parco urbano, e ha inserito l’area in un programma di investimenti denominato ForestaMe. Sono certo che se questi fatti fossero stati noti a De Domenico, lo stesso non si sarebbe mai esposto incautamente su una questione che fa emergere le responsabilità politiche dei suoi alleati“, conclude.