Pakistan: Imran Khan non è più il primo ministro

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In passato Khan aveva parlato di una “cospirazione internazionale” contro la sua figura: “gli Stati Uniti vogliono rimuovermi a causa del suo rifiuto di schierarsi con Washington su questioni contro Russia e Cina”, affermava, senza però portare prove concrete di quanto sostenuto

Nelle prime ore di domenica il parlamento pakistano ha votato la sfiducia al primo ministro Imran Khan, al centro di una grave crisi politica iniziata da alcune settimane. La votazione si è svolta intorno alla mezzanotte dopo che i partiti di opposizione hanno presentato una mozione contro la sua carica. Khan l’aveva bloccata la scorsa settimana, tentando così di sciogliere il Parlamento e di indire nuove elezioni. Il voto si è tenuto dopo che la Corte Suprema aveva ritenuto incostituzionale la sua mossa, permettendo così al Parlamento di votare la sfiducia.

Khan è inoltre il primo primo ministro del Pakistan ad essere rimosso con un voto di sfiducia: lunedì il Parlamento si riunirà di nuovo per scegliere il suo sostituto, che governerà fino all’ottobre del 2023, mese in cui sono previste le prossime elezioni. Khan in passato aveva detto che non avrebbe “riconosciuto un governo di opposizione, sostenendo – senza prove – che c’era una cospirazione guidata dagli Stati Uniti per rimuovermi a causa del suo rifiuto di schierarmi con Washington su questioni contro Russia e Cina”. Ha ripetutamente affermato che “i partiti di opposizione pakistani stanno lavorando con potenze straniere”. Gli Stati Uniti hanno smentito le accuse, con il primo ministro che non è riuscito a fornire le prove di quanto sostenuto.

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