Reggio Calabria, l’emergenza rifiuti e le incoerenze politiche: l’assurda battaglia di Brunetti contro il raddoppio del termovalorizzatore di Gioia Tauro

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Il Sindaco f.f. presente insieme a tanti primi cittadini e amministratori del territorio metropolitano, alla manifestazione pubblica indetta per ribadire il “no” delle comunità locali al raddoppio dell’impianto gioiese

Reggio Calabria vive ormai da diverso tempo la costante emergenza rifiuti e, seppur con l’arrivo della nuova ditta Teknoservice qualcosa sta andando meglio dal punto di vista organizzativo, persistono in alcune zone della città gravi disagi. Mentre i residenti di alcuni quartieri continuano quindi ad assistere ogni giorno ad un degradante disservizio, nelle aule di Palazzo San Giorgio ci si permette anche il lusso di andare contro l’unica soluzione possibile per superare la situazione disperata. E’ paradossale, da questo punto di vista, la nota stampa inviata in queste ore dal Comune di Reggio Calabria, in cui vengono riportate le parole di sostegno del Sindaco f.f. Paolo Brunetti nel confronti del primo cittadino di Gioia TauroAldo Alessio.

“Abbiamo risposto subito presente alla richiesta del sindaco di Gioia Tauro, Aldo Alessio, e dell’intera comunità gioiese, per sostenere la battaglia che il territorio sta conducendo contro la scelta, sciagurata e inopportuna, operata dalla Regione Calabria di creare una multiutility per lo smaltimento dei rifiuti e per il sistema idrico integrato. Scelta che contiene, tra le altre cose, il raddoppio del termovalorizzatore di Gioia Tauro. Una decisione anacronistica e fortemente sbagliata nella forma e nella sostanza”. È quanto affermato dal Sindaco f.f. di Reggio Calabria, Paolo Brunetti a margine dell’assemblea pubblica ospitata nel Comune di Gioia Tauro per discutere delle prossime iniziative che il territorio intende promuovere sul tema della gestione del sistema dei rifiuti e per ribadire la ferma contrarietà delle comunità locali ai recenti provvedimenti assunti dal governo regionale del presidente Roberto Occhiuto.

Brunetti, ha rimarcato che queste scelte “sono state presi senza alcun coinvolgimento dei territori e dei comuni, anche a fronte di una precisa richiesta sottoscritta dai sindaci dell’area metropolitana, rivolta al governatore e alla Regione, di rivedere il sistema dello smaltimento dei rifiuti. Tra l’altro chiedendo l’autonomia della Città metropolitana che tanto bene ha fatto prima con il Sindaco Giuseppe Falcomatà e poi con il Sindaco facente funzioni Carmelo Versace e naturalmente con il consigliere metropolitano delegato, Salvatore Fuda. Un lavoro attento che ha consentito, nell’arco di un anno e mezzo, di riorganizzare il servizio di conferimento dei rifiuti da parte di tutti i 97 Comuni reggini. E ricordiamo ancora molto bene – ha evidenziato – i cumuli dei rifiuti nella città di Reggio Calabria quando a gestire il servizio era ancora la Regione”.

Insomma una battaglia politica contro il raddoppio del termovalorizzatore di Gioia Tauro, che in tutta Italia invece risulta essere l’infrastruttura cardine per la gestione dei rifiuti. Lo dimostra ad esempio l’Emilia-Romagna, dotata nel suo territorio di 4.5 milioni di abitanti di ben sette termovalorizzatori; lo conferma poi il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, del Pd, quindi di un partito politico dal colore molto vicino a quello di Brunetti, che si dice pronto a realizzare un nuovo termovalorizzatore a Roma (oltre a quelli già presenti nel Lazio), seguendo il modello di quello presente a Copenaghen. Oggi, Brunetti ha invece, ribadito “con forza e determinazione che tale servizio debba rimanere in capo alla Città metropolitana. Gioia Tauro non può e non deve essere l’immondezzaio della Calabria intera, perché è di questo che si sta parlando. Tra l’altro tale decisione appare fortemente in controtendenza anche rispetto ai parametri dell’Unione europea che impongono ai Comuni di raggiungere il 65% di raccolta differenziata, cosa che peraltro tantissime realtà della Città metropolitana si stanno impegnando a fare. Dunque qual è il senso di proporre il raddoppio del termovalorizzatore se la direzione è e deve essere la raccolta differenziata? Ciò vuol dire non credere fino in fondo nel sistema di riciclo dei rifiuti, mirando solo ed esclusivamente a bruciare i rifiuti nella nostra regione”.

Reggio Calabria è e sarà sempre al fianco della comunità di Gioia Tauro, ha infine ribadito Brunetti, “per rivendicare il diritto di scegliere il destino del proprio territorio, cosa che non è stata permessa dalla Regione Calabria. E in un’occasione simile, che ha visto fianco al fianco tanti sindaci e amministratori del territorio metropolitano, fa sinceramente riflettere e colpisce particolarmente, il silenzio di quei consiglieri regionali che con il loro voto hanno contribuito all’approvazione di questa legge. Sono proprio loro, oggi, i grandi assenti di questa battaglia per i diritti e la salute del nostro territorio”. Insomma, mentre l’Italia cerca di evolversi e restare al passo coi tempi, Reggio Calabria tira il freno a mano e continua a restare vittima di pura presunzione ideologica e pregiudizi politici.

Hanno voluto i mastelli e adesso si oppongono al termovalorizzatore: altro che “lordazzi”…

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