Reggio Calabria, Oronzio (Fdi): “emergenza democratica in città per colpa del Pd”

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Reggio Calabria, Oronzio (Fdi): “la vera emergenza democratica a Reggio, messa in luce dal suddetto Caso Miramare, è la finalizzazione della gestione della cosa pubblica al soddisfacimento di interessi di pochi a danno di quelli della intera comunità cittadina”

“Nei giorni scorsi, i partiti della maggioranza del Consiglio Comunale, ad eccezione del Sindaco f.f., hanno tutti presenziato all’insediamento della nuova segretaria cittadina del PD. Gli intervenuti alla manifestazione hanno concordemente invocato una cabina di regia per conferire energia nuova ad una amministrazione comunale che ha paralizzato la città, e ciò, sul piano della comunicazione politica, equivale all’ annuncio che il sindaco sospeso è stato messo in un angolo ed in condizione di non ulteriormente nuocere”. E’ quanto scrive in una nota il Vice Commissario di Fratelli d’Italia di Reggio Calabria, Pasquale Oronzio.Nessuno, però – prosegue- nell’intera coalizione di centrosinistra, ha inteso affrontare la grave emergenza democratica del rapporto, non proprio virtuoso, che lega l’organo politico alla burocrazia di Palazzo San Giorgio, come l’affaire Miramare ha messo a nudo. La Commissione Controllo e Garanzia, come è noto, ha svolto una indagine conoscitiva sulle ragioni della mancata costituzione di parte civile del Comune nei processi Miramare e SATI, ed è emerso che una dirigente dell’Ente, sollecitata a spiegare la grave omissione, abbia lanciato, piccata, nel corso della audizione, un messaggio subliminale “qui c’è una minoranza che straparla e una maggioranza che tace”. Si tratta della Dirigente – aggiunge– che occupa la stessa postazione da quasi venti anni ed è stata recentemente riconfermata in palese violazione dell’obbligo di rotazione cui sono soggetti i Dirigenti ai sensi della Legge nazionale anticorruzione. Non occorre essere raffinati esegeti per comprendere il “senso” delle parole della dirigente, che ben potrebbero fotografare un rapporto atipico tra l’organo politico e l’organo gestionale del Comune di Reggio Calabria e, per altro verso, spiegare il vergognoso silenzio mantenuto dal Centrosinistra che continua a lanciare slogan fatti di “etica e serietà” per il tramite del Presidente del Consiglio Comunale, che non è certo la bocca della verità. Evidentemente, per la maggioranza che “sostiene” il sindaco facente funzioni, non è emergenza il doppiopesismo sistematicamente praticato dalla “casta”, per proteggere sé stessa ed a discapito dei cittadini comuni, né lo è la vicenda dei brogli elettorali generata da una perversa simbiosi tra i burocrati e i politici. Evidentemente, sarà proprio questo, il “campo largo” dell’ipocrisia, il punto di arrivo al quale mira Nicola Irto in compagnia del redivivo Seby Romeo, magari con l’obiettivo di poter convivere senza grandi traumi a Palazzo San Giorgio nonostante le ricorrenti manifestazioni bulimiche della pattuglia telecomandata da Nino De Gaetano! Evidentemente, emergenza, per tutta la nomenclatura di sinistra, non sarà neppure esigere che sia rispettato l’obbligo di rotazione per dirigenti che occupano, la stessa postazione da vent’anni, nemmeno fosse un altro “gioiello di famiglia”. La vera emergenza democratica a Reggio, messa in luce dal suddetto “Caso Miramare”, è la finalizzazione della gestione della cosa pubblica al soddisfacimento di interessi di pochi a danno di quelli della intera comunità cittadina”, conclude la nota.

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