Svegliateci da quest’incubo

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L’aerosol di Salvini, le ossessioni sessuali di Berlusconi e gli improbabili aut-aut del premier Draghi: svegliateci da quest’incubo

Salvini che si riprende mentre fa l’aerosol spiegando che “era quarant’anni che non lo facevo“; Berlusconi che per strada incontra dei ragazzi e gli intima di usare il preservativo ridendo a crepapelle come se avesse appena raccontato la barzelletta più divertente della storia; e peggio di peggio il premier Mario Draghi, sostenuto al Governo dai due leader di cui sopra, che continua ad alzare l’asticella delle prese in giro agli italiani. Se, infatti, con gli epici “non ti vaccini, ti ammali, muori” e poi ancora con il “green pass garanzia di ritrovarci tra persone non contagiose“, aveva ingannato milioni di allocchi, adesso sono molti di meno quelli che restano indifferenti di fronte all’ultima clamorosa sparata di ieri, “preferite la pace o il condizionatore?“.

Eppure in Mario Draghi all’inizio ci credevano tutti: dopo il buio di Conte, la pessima gestione della pandemia e della macchina dello Stato, l’abolizione della povertà celebrata da Di Maio e il libro di Speranza con cui si auto incensava per aver sconfitto il virus nell’estate 2020, l’autorevole banchiere era stato accolto con tutti i favori del caso e con la fiducia che sarebbe riuscito a restituire all’Italia quella credibilità internazionale perduta e, finalmente, ad applicare nella gestione delle politiche interne quella competenza che prima di lui era mancata.

Per questo motivo era stato dipinto come leader del “il governo dei migliori“, anche se quelli che avevano fallito prima sono rimasti al loro posto. Speranza e Di Maio su tutti. Più sbagli avevano fatto, più saldi sono rimasti nel loro incarico di potere. Dove tra gli innesti migliori abbiamo avuto Brunetta, che nel momento più drammatico della crisi parlava di “straordinario boom economico” citando i dati del Pil 2021 come se non fossero soltanto un piccolo rimbalzo dopo il crollo del 2020, per giunta viziato dall’inflazione e dalla bolla speculativa dei superbonus.

Sulla pandemia, Draghi è riuscito a fare peggio di Conte per le infami modalità di utilizzo del Green Pass che si sono per giunta dimostrate le più fallimentari al mondo dati alla mano. Ha usato il ricatto e la coercizione come in nessun altro Paese, e l’Italia ha avuto il più alto tasso di contagi e di mortalità al mondo, con l’aggravante dei lavoratori sospesi, con lo stipendio negato, anche in questo caso “unicum” planetario. Altro che democrazie, libertà, dittature e Putin… Abbiamo visto, in Italia e non a San Pietroburgo, idranti delle forze dell’ordine sparati con violenza su inermi manifestanti; abbiamo visto, a Roma e non a Mosca, oppositori pacifici come Stefano Puzzer fermati dagli agenti e raggiunti da daspo e divieti. Abbiamo visto, nell’Italia sotto Mario Draghi e non nella Russia sotto Vladimir Putin, la violenza del pensiero unico imposto da tutti i canali mediatici controllati dal Governo, su stampa, web e Tv, con l’unico obiettivo della totale delegittimazione dell’opinione avversa, del pensiero altrui, delle sfumature.

Adesso sulla Guerra in Ucraina è anche peggio. Draghi ieri ci ha detto che dobbiamo scegliere tra la pace e l’aria condizionata. Come se fosse automatico che senza i condizionatori potessimo avere la pace, e soprattutto come se fosse l’aria condizionata il problema delle sanzioni alla Russia. Il Ministero dell’Economia dello stesso governo Draghi, proprio ieri, spiegava che il blocco dell’import del gas dalla Russia costerebbe all’Italia 570 mila posti di lavoro. Significa più di mezzo milione di lavoratori che finirebbero a casa senza stipendio (esattamente in coerenza con gli effetti provocati dal Green Pass!), oltre mezzo milione di famiglie costrette alla fame per la chiusura di filiere produttive, fabbriche, industrie e imprese che generano indotto e Pil. E poi ancora, per chi il lavoro riuscirebbe a difenderlo, il problema non sarebbe tanto l’aria condizionata (eppure il suo utilizzo nei mesi estivi ogni anno salva la vita a migliaia di anziani), ma l’acqua calda e la cucina… E tutti questi sacrifici, servirebbero davvero per ottenere la pace in Ucraina? Ma certamente no, lo sanno anche i bambini! La Russia è da 8 anni sotto pesanti sanzioni che non solo non hanno fermato le intenzioni bellicose di Putin, ma ne hanno persino incrementato il consenso portando i russi a stringersi intorno al proprio leader tanto più quanto il mondo occidentale si accanisce contro l’intera nazione, fornendo allo stesso Putin miriadi di alibi e pretesti per mostrarsi vittima anziché quello che davvero è, cioè aggressore.

L’operazione mediatica “pace o condizionatori” è la stessa di “vaccino o muori”, ma se gli errori del passato ci devono aiutare a fare meglio, non possiamo che citare le dichiarazioni rilasciate pochi giorni fa dall’epidemiologo Donato Greco, membro del famigerato Cts ideato da Conte e mantenuto da Draghi per fronteggiare la pandemia. “Abbiamo suggerito misure di contenimento – ha detto Grecola cui efficacia scientifica era debole, mentre i costi sociali ed economici erano certi. Qualunque chiusura non è riuscita a contrastare la diffusione del virus“. Cambiate “chiusura” con “sanzione” e “diffusione del virus” con “escalation della guerra“, e potete leggere in anticipo le dichiarazioni di chi tra un anno dovrà spiegare all’Italia ridotta sul lastrico le difficoltà di aver adottato misure senza alcuna base scientifica per utopici benefici che in ogni caso non si sarebbero potuti raggiungere, ma con costi socio-economici drammatici certi per il nostro Paese. E la guerra che continuerà a vedere il massacro dei civili in Ucraina.

Tutti sanno che la Russia non si fermerà neanche di fronte alle peggiori sanzioni. E’ chiaro che non possiamo rimanere indifferenti di fronte a quello che accade in Ucraina, né possiamo intervenire al punto da innescare un conflitto mondiale. Attiviamoci, quindi, dal punto di vista umanitario per aiutare gli ucraini nel modo migliore possibile, continuiamo anche a mandare armi per sostenere la lotta di libertà e democrazia che gli ucraini stanno intraprendendo con coraggioso eroismo, facciamo pure le sanzioni possibili ma con l’assoluto limite di non farle a noi stessi. Facciamole, cioè, finché possono davvero colpire la Russia e possibilmente solo il Governo e le élite russe legate al Governo (non prendiamocela, quindi, con i ballerini russi, i direttori d’orchestra, i convegni su Dostoevskij, gli atleti olimpici e paralimpici, altrimenti passiamo dalla parte del torto e forniamo a Putin sponde per incrementare il proprio consenso), e soprattutto facciamole soltanto finché non colpiscono neanche di striscio l’Italia e gli italiani. Che di problemi ne hanno già tanti dopo due anni di scellerate e anti scientifiche restrizioni durante la pandemia.

Infine, apriamo gli occhi oltre i luoghi comuni. Prima dell’infelice uscita su “pace o condizionatori“, Draghi si era reso protagonista di un’altra clamorosa gaffe dopo l’unica telefonata che ha avuto con Putin durante questa crisi internazionale in cui l’Italia è rimasta sempre marginale (a differenza del passato in cui il nostro Paese era sempre riuscito a ritagliarsi un ruolo da protagonista in modo particolare sotto il profilo di diplomazia e mediazione). Dopo quella telefonata, Draghi ha spiegato pubblicamente di “non aver capito bene” cosa Putin gli avesse detto in merito al pagamento del gas in Rubli. Il migliore commento è arrivato da Crozza: “ma non era un genio?

PS: Durante tutto questo, lunedì Mattia Santori, leader delle Sardine, è intervenuto in Consiglio comunale a Bologna per denunciare un “fatto increscioso avvenuto lo scorso giovedì, quando due cani scappati al padrone si sono avventati su due oche” del consigliere Davide Celli, dei Verdi.

Così, tanto per completare il quadretto.

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