Ucraina, ore di tensione a Odessa. L’ambasciatore reggino Malliani: “pronti a difenderci casa per casa”

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L’ambasciatore italiano a Odessa Attilio Malliani, originario di Reggio Calabria, tiene i contatti con il nostro Paese e aggiorna la Farnesina sulle mosse della Russia in Ucraina

Il rumore delle esplosioni e degli aerei torna ad incutere terrore a Odessa, la città più italiana dell’Ucraina. Fondamentale per la sua posizione geografica, l’area non veniva bombardata da due settimane quando i russi avevano colpito il deposito di nafta per i carri armati alzando possenti colonne di fumo nero verso il cielo. Il comando aereo dell’Ucraina meridionale fa presente che i missili caduti sono stati sei: due hanno colpito obiettivi militari e due degli edifici residenziali. La contraerea avrebbe abbattuto anche due droni utilizzati dai russi per controllare il lancio e i danni. Mosca, da parte sua invece, dichiara di avere colpito una base logistica all’aeroporto utilizzata per l’arrivo delle armi occidentali.

“Ventiquattro ore fa hanno lanciato la minaccia di occupare tutta l’Ucraina meridionale fino alla Moldavia passando per Odessa – sottolinea Attilio Malliani, consigliere diplomatico del sindaco originario di Reggio Calabria, ma la città è pronta difendersi casa per casa, quartiere per quartiere”. L’ambasciatore calabrese, punto di riferimento della Farnesina, nelle scorse settimane ha aiutato i connazionali ad evacuare la città. “Odessa è stata fondata dagli italiani. Il primo sindaco e capo della polizia erano italiani. Tutte le più importanti opere architettoniche sono state fatte dagli italiani”, ribadisce Malliani. E conferma che il ministro Enrico Franceschini si è impegnato “a far sì che l’Unesco accetti con procedura d’urgenza il riconoscimento del centro storico come patrimonio culturale”, per questo obiettivo “ha costituito una task force di caschi blu con i nostri carabinieri per la protezione dei beni culturali”. Prima della guerra erano registrati ad Odessa 350 italiani. Adesso sono rimasti meno di 40, compresi i cittadini ucraini con cittadinanza italiana.

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