Ucraina e gli orrori di Bucha: 31 marzo e 2 aprile, le due date utilizzate dai russi per negare la strage

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Qualcosa non torna secondo Mosca. “La Russia chiede di nuovo che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si riunisca per discutere la provocazione dell’esercito ucraino a Bucha”, dice la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova

A Bucha, cittadina a nord ovest di Kiev, le strade sono disseminate di cadaveri di civili. Sono questi i video circolati nella giornata di ieri, che mostrano molti cittadini anche con i polsi legati, vittime di esecuzioni sommarie. A raccontarlo è stato il sindaco Anatoly Fedoruk, il quale ha parlato anche di fosse comuni con almeno 280 corpi. “Uomini e donne – dice – , tra questi abbiamo trovato anche un ragazzo di 14 anni”. Sdegno e condanne arrivano da tutto il mondo, anche se da Mosca non tardano a respingere le accuse: se la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha deciso di chiedere un’indagine indipendente, il ministero della Difesa russo invece parla di “notizie false e video manipolati”, e una tempistica sospetta del rilascio di queste immagini.

Il 31 marzo il sindaco di Bucha, Anatoly Fedorouk, dichiara che “la città è libera dalle truppe russe”, mentre da come si legge sul sito ufficiale della Polizia Nazionale ucraina, il 2 aprile (un giorno prima che i video della strage iniziassero a circolare) sono stati impiegati “combattenti del reggimento per scopi speciali stabilito della polizia SAFARI, che comprende rappresentanti di unità speciali di polizia, combattenti di KORD e Thor, nonché specialisti del servizio di esplosivi” per eliminare tutto ciò che hanno lasciato i soldati russi. “Gli specialisti sono al servizio per l’eliminazione degli ordigni esplosivi e ispezionano i siti dei crimini di guerra della Federazione Russa sequestrando esplosivi e ordigni inesplosi. Le forze dell’ordine ispezionano ogni cortile e rifugio, comunicano con le persone e forniscono assistenza ai residenti locali. I cittadini che hanno dovuto sopportare gli orrori dell’occupazione stanno aiutando il più possibile la polizia”, si legge nella nota che accompagna il seguente video.

I russi non sono convinti “sono serviti tre giorni per trovare dei corpi per strada in una piccola cittadina”

“La Russia chiede di nuovo che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si riunisca per discutere la provocazione dell’esercito ucraino a Bucha”, dice la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova tramite il suo canale Telegram, ripresa dalla Tass. “Ieri – spiega – l’attuale presidente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, la Gran Bretagna, agendo secondo le sue peggiori tradizioni, ha rifiutato ancora una volta di dare il consenso a tenere una riunione del Consiglio di Sicurezza su Bucha. Oggi, la Russia chiederà ancora una volta che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si riunisca in sessione per discutere le provocazioni criminali dei militari ucraini e dei radicali in quella città”.

Il ministero della Difesa russo, ricorda la Tass, il 3 aprile ha respinto “le accuse del regime di Kiev” secondo le quali “le sue forze avrebbero ucciso dei civili nella comunità di Bucha, nella regione di Kiev” precisando “che le forze russe hanno lasciato Bucha il 30 marzo, mentre le prove false delle presunte uccisioni sono state presentate 4 giorni dopo, quando gli agenti del servizio di sicurezza ucraino SBU sono arrivati nella località”. Il ministero della Difesa russo ha anche detto che “il 31 marzo il sindaco di Bucha Anatoly Fedoruk ha detto in un discorso video che non c’erano soldati russi nella comunità. Né ha menzionato nessun abitante del luogo che avrebbe sparato per le strade”.

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