Quando quelli come Jovanotti ci ricordano perché amiamo la nostra terra

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Tutto si spazza via, come il vento che soffia forte sullo Stretto, tra Scilla e Cariddi. Vanno via i nostri problemi, i pensieri, la quotidianità, le storture, le ingiustizie, le auto in doppia fila, l’interminabile coda in ufficio perché l’impiegato sta fumando la sigaretta, i rifiuti, le polemiche, la sanità, la malavita, gli scandali

Eppure bastano poche parole: “questo posto lascia senza fiato”. Detto da un romano, trapiantato ad Arezzo, dall’accento settentrionale e che ha girato l’Italia e il mondo intero. Lorenzo Cherubini, per tutti Jovanotti, si affaccia al balcone, saluta la gente, si inebria e ci inebria. E, tutto d’un tratto, in pochi secondi, ci fermiamo, riflettiamo, ci emozioniamo e ci ricordiamo i motivi per cui amiamo la nostra terra. All’improvviso, tutto d’un tratto, dimentichiamo ogni cosa. Come quei bei film che per due ore ti “staccano” dal mondo “vero”, quello brutto e cattivo. Come una bella canzone che ascolti in silenzio, con gli occhi chiusi, e sogni.

Tutto si spazza via, come il vento che soffia forte sullo Stretto, tra Scilla e Cariddi. Vanno via i nostri problemi, i pensieri, la quotidianità, le storture, le ingiustizie, le auto in doppia fila, l’interminabile coda in ufficio perché l’impiegato sta fumando la sigaretta, i rifiuti, le polemiche, la sanità, la malavita, gli scandali. A Reggio Calabria sono settimane dure, tra le più dure della storia recente. I fatti sono noti, non serve nominarli. Ma basta una frase, di pochi secondi, di un artista che in quanto a essenza della bellezza, sogni, allegria, è tra i numeri uno. E forse alla bellezza c’è anche abituato. Ma poi apre le porte e si stupisce, di cotanta bellezza. Il mare, il panorama. E la gente. La gente e la sua genuinità. Dalla signora affacciata alla finestra coi panni stesi ai bambini timidi ed emozionati. Perché in fondo, la Calabria, lo Stretto, la Sicilia, il Sud, il nostro territorio, è questo. E’ la semplicità. E’ le piccole cose. E noi, purtroppo, ce ne dimentichiamo. Sempre più spesso. Menomale che ci sono quelli come Jovanotti che ci ricordano che non siamo solo quello che, spesso, giornalmente, raccontiamo. Anche se dura poco…

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