La proposta di Italia del Meridione: “Reddito di Cittadinanza aggiuntivo allo stipendio. Premiare lavoratori e datori di lavoro”
Reddito di cittadinanza si, reddito di cittadinanza no, questo è il dilemma. Nelle ultime ore sulla questione è scoppiata la polemica tra Matteo Renzi e Giuseppe Conte, e nel frattempo le aziende italiane sono disperate rischiando il collasso. Ai problemi generati negli ultimi due anni dalla pandemia, agli stravolgimenti causati dalla guerra, si aggiunge adesso il problema del comparto dell’edilizia con il Superbonus, per non parlare della crisi energetica. Cataldo Pugliese di “Italia del Meridione” con delega alle Minoranze dichiara: “oggi le imprese italiane stanno attraversando forse il periodo più buio dal dopoguerra. Ci troviamo ad assistere a degli scenari paradossali, come se la gente non volesse più lavorare, non si trova personale, dai camerieri agli infermieri, dagli operai agli impiegati fino ad arrivare agli stagionali per le località turistiche. Renzi vuole abolire il reddito di cittadinanza e come previsto dal 15 giugno partirà con la raccolta ufficiale delle firme, dichiarando: “vogliamo cambiare il mondo del lavoro soprattutto per i più giovani”. Conte critica l’azione di Matteo Renzi e Giorgia Meloni definendoli dei Robin Hood al contrario e scrive che “al peggio non c’è mai limite”.
Pugliese continua: “non servono a niente le critiche di Giuseppe Conte, che bene farebbe a spiegare agli italiani chi rappresenta del M5S, un movimento ormai alle macerie, a nome di chi parla perché non si è ancora capito. E’ vero che da una parte non si trova personale a causa del rdc, dall’altra parte è anche vero che c’è da tutelare anche le imprese attaccate fortemente per i bassi stipendi. Quindi ci troviamo davanti ad una situazione dove la gente percepisce un reddito senza lavorare e rifiuta il lavoro, dall’altra parte le aziende che non trovano personale perché secondo molti sono basse le retribuzioni. La ricetta di “Italia del Merdione” è: diamo il reddito di cittadinanza solo a chi lavora, ma che sia un reddito premiante per il lavoratore e aggiuntivo allo stipendio dato dall’azienda. E’ cosi difficile spendere questi miliardi del reddito di cittadinanza facendo però lavorare il cittadino? Mettiamo una volta per tutte al centro l’uomo con la sua dignità L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, dunque diamo priorità al lavoro. Così facendo diamo risposta a due fenomeni, in quanto al lavoratore viene concesso oltre lo stipendio anche il reddito di cittadinanza e il datore di lavoro non avrà più problemi a trovare il personale.
Pugliese aggiunge: “l’Italia oggi non ha bisogno di politici attenti alle polemiche, nè tantomeno di politici attaccati alla poltrona, campioni di incoerenza e senza dignità. L’Italia oggi ha bisogno di politici che rappresentino le Minoranze e che non vadano però spediti contro i datori di lavoro; occorre una visione di rappresentanza nuova, con un approccio nuovo, moderato e diplomatico. Al fallimento dei partiti probabilmente si aggiunge il fallimento dei sindacati, forze che dovrebbero rappresentare i lavoratori e le minoranze, che non si sentono più rappresentati. Il lavoro attende e resta il dilemma, reddito di cittadinanza si, reddito di cittadinanza no”.