Reggio Calabria, una ragazza si è lanciata da oltre 7 metri di altezza per fuggire da centro di accoglienza per minori: è ferita con fratture e tumefazioni agli arti e al volto
Sono momenti di grande apprensione nel centro di Reggio Calabria, dove poco fa una giovane ragazza si è lanciata da una finestra del secondo piano (circa 7 metri di altezza) del centro di accoglienza per minori “Comunità papa Giovanni XXIII”. La ragazza, di 16 anni e di nazionalità afghana, era arrivata in città da pochi giorni da Siderno, dove si trovava in precedenza. Oggi pomeriggio il tentativo di fuga particolarmente azzardato.
La ragazza è rimasta seriamente ferita, con fratture multiple: soccorsa dai primi passanti della zona, è rimasta a lungo riversa sul marciapiede dolorante e in stato di shock. Presenta fratture multiple al volto e agli arti, con almeno una gamba rotta. Sul posto sono prontamente intervenuti gli agenti della polizia, mentre dal 118 la risposta è stata che “al momento non abbiamo ambulanze disponibili”. Gli operatori sanitari sono giunti sul posto quasi un’ora dopo, e adesso stanno prestando le prime cure alla malcapitata, che poi è stata trasferita in ospedale. Sempre lanciandosi dalla stessa finestra, aveva tentato la fuga anche il fratellino che fortunatamente non è rimasto ferito e al momento si trova nuovamente nel centro. Gli agenti della polizia stanno svolgendo accertamenti ed interrogatori, anche alla luce del fatto che non è la prima volta che da questa struttura situata in pieno centro di verificano tentativi di fuga e altre problematiche con ricadute in tutto il quartiere.
Questo triste episodio, nel giorno della visita del ministro Lamorgese a Reggio Calabria proprio per una riunione sull’emergenza migranti, denota tutte le inefficienze del sistema di accoglienza profughi italiano.