Operazione “Transilvania”: disarticolata associazione per delinquere con base operativa in Italia e che coinvolge diversi Paesi europei
A partire dalle prime ore del mattino di ieri giovedì 19 maggio, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, unitamente al personale delle forze di polizia di Romania e Germania sotto il coordinamento di Europol, l’agenzia di Polizia europea specializzata nel contrasto al crimine transfrontaliero tra gli Stati membri dell’Unione, hanno dato esecuzione a 13 mandati di arresto europeo e 3 ordinanze di custodia cautelare. Gli indagati sono 59. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Locri, su richiesta della locale Procura della Repubblica che ha coordinato le complesse indagini, nei confronti dei vertici di un’organizzazione criminale dedita alla circonvenzione di soggetti fragili.
L’operazione, convenzionalmente chiamata “Transilvania”, scaturisce dall’attività d’indagine avviata nel 2018 sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Locri, a seguito di denuncia sporta da un anziano originario di un paese della locride alla locale Stazione Carabinieri, segnalando per primo di essere stato circuito da una giovane donna di nazionalità rumena la quale, fingendosi innamorata di lui, lo aveva indotto, nell’arco di un anno, a consegnarle, attraverso dazioni dirette di danaro contante e versamenti tramite “Money Transfer” all’estero, la somma complessiva di 20.000 euro.
I Carabinieri, attraverso una mirata attività investigativa nonché tramite accertamenti di natura finanziaria sull’interessata, sono giunti in breve a disvelare un’articolata organizzazione criminale, dotata di una struttura piramidale, composta interamente da soggetti di nazionalità rumena, avente un vertice stanziale in Romania e la propria base operativa in Italia tra Bianco e Melito di Porto Salvo (RC), con articolazioni nei comuni di Siderno, Rosarno, Bovalino, Reggio Calabria e Milazzo (ME).
I dettagli saranno resi noti durante una conferenza stampa che si terrà alle ore 10:30 a cura del Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria ed a cui parteciperanno il Comandante Provinciale di Reggio Calabria, Col. Marco Guerrini e personale dell’ Ufficio Europeo di Polizia.
Raggiri agli anziani, 59 indagati
Ogni indagato aveva un compito ben definito all’interno della rete i cui vertici erano due coniugi originari di Bistriţa-Năsăud, in Romania. L’associazione si sarebbe avvalsa di giovani donne che, appositamente addestrate ed agendo singolarmente, dopo aver selezionato con attenzione le proprie potenziali vittime, generalmente uomini anziani di età compresa tra i 70 ed i 90 anni, attraverso modalità di circonvenzione ricorrenti, inducevano questi al versamento di cospicue e continue somme di danaro, fino a mille euro per singola transazione, che venivano ceduti dalla vittima direttamente nella mani della truffatrice, oppure bonificati ai vertici della banda in Romania. L’approccio consisteva solitamente con la scusa di vendere oggettistica di esiguo valore come accendini e fazzoletti. Da lì seguiva la fase di “adescamento”, nel corso della quale le giovani donne, approfittando delle condizioni di solitudine e vulnerabilità delle vittime, si dichiaravano infatuate di quest’ultime, nonché bisognose di denaro, adducendo nella maggior parte dei casi fittizi problemi di salute personali o dei propri familiari residenti, in particolare, nell’area esteuropea.