“Il sangue si dona e non si versa”: l’Avis di Pellaro celebra i suoi primi 35 anni | FOTO e INTERVISTE

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StrettoWeb

L’Avis di Pellaro festeggia il 35° anno dalla sua creazione: era il 1987, il 21 febbraio per la precisione, quando si decise di istituire nella cittadina una sezione per la donazione di sangue

Sorrisi. Tanti. E accoglienza. Come se fosse una famiglia. Perché difatti è una famiglia. L’Avis è una famiglia. L’Avis di Pellaro è una famiglia. Ti accoglie col sorriso e, poi, quel gesto importantissimo. Pochi attimi, ma è una vita salvata. “Il sangue si dona e non si versa” è lo slogan, poi diventato nazionale, che ha accompagnato la sezione pellarese sin dalla sua creazione. Era il 1987, il 21 febbraio per la precisione. Quest’anno, quindi, cifra tonda: 35.

L’Avis di Pellaro festeggia infatti il 35° anno dalla sua creazione. “Tutto nasce grazie all’idea del dottor Paolo Marcianò, spiega ai nostri microfoni Nunziella Mafrica, vicaria della sezione, che ci accoglie all’interno della struttura, sede amministrativa. “In quel periodo storico particolare – afferma – a Pellaro c’era carenza di sangue. C’erano due ragazzini che avevano bisogno in continuazione di sacche, e noi ci recavamo in ospedale a Reggio ma bisognava sempre aspettare che arrivasse dal Nord Italia per poter essere trasfuso. Fu lì, con il dottor Marciano e Don Iachino, parroco di Pellaro di allora, che si decise si istituire anche a Pellaro la sezione Avis”.

E la sezione la troviamo lì, al centro di Pellaro, col furgoncino storico (autoemoteca) proprio in un luogo altrettanto storico della cittadina, l’ex Municipio. Mediamente sono una o due al mese le giornate dedicate alla donazione e i donatori sono circa 200. Gli uomini vengono chiamati trimestralmente, così come le donne non più in età fertile, mentre le donne in età fertile ogni sei mesi. L’età va dai 18 ai 60 anni massimo, ma chi è donatore abituale può donare fino ai 70. “Annualmente – dice ancora Nunziella Mafrica – riusciamo a donare oltre 300 sacche all’Ospedale di Reggio, ma il nostro sogno è quello di aumentare e incrementare ancora, perché c’è sempre carenza e necessità”. Quella carenza, o leggera flessione, che si sta presentando in questo periodo, quello post-Covid. Nei due anni di restrizioni, invece, la risposta è stata forte, importante. Come una sorta di senso del dovere e della responsabilità in un periodo complesso, come una sorta di volontà, desiderio, alla donazione: “c’è stata attenzione da parte delle persone, desiderio di donare, di fare qualcosa per il prossimo”.

Ma come avvengono i passaggi chiave prima di arrivare alla donazione? “Ci sono le date fisse delle raccolte, due volte al mese – rivela a StrettoWeb sempre la vicaria della sezione – e da qui noi chiamiamo i nostri donatori per avvisarli. Chi invece vuole donare autonomamente lo può fare contattandoci al numero presente sulle pagine Facebook e Instagram di Avis Pellaro. Qui si comincia dalla mattina presto, dalle 7.30, fino alle 11 circa. Da quando c’è stato il Covid segniamo gli appuntamenti, in modo tale da evitare assembramenti. Prima di entrare nell’autoemoteca, i donatori passano da qui, dalla sede amministrativa, dove li accogliamo e gli facciamo firmare il consenso, con la prima anamnesi. Gli diamo le info base, anche sulla prima colazione, e poi entrano nell’autoemoteca dove trovano il medico, per la prima visita, e le infermiere. Nel giro di qualche giorno, poi, vengono inviati i risultati delle analisi”.

Oltre alla donazione di sangue, è possibile donare il plasma, operazione nell’ultimo periodo incrementata nella sezione provinciale di Avis. Il plasma si può donare ogni 30 giorni ed è importante “perché si producono i farmaci plasma derivati, che sono salvavita, come l’albumina, l’immunoglobulina”, ci spiega la Presidente della Sezione Avis Pellaro Annalisa Paviglianiti. E’ stata scelta lei, figura giovane e da sempre al fianco dell’Associazione, per rappresentare le nuove generazioni e dare continuità alla sezione Avis pellarese. In principio, il primo Presidente fu il fondatore Paolo Marcianò. In seguito Angelo Latella, Franco Mafrica, Nunziella Mafrica e poi appunto Annalisa Paviglianiti. Ma l’organigramma, composto anche dalla vicaria sopracitata, è arricchito dalle figure del Consiglio: Maria Laganà, Maria Giovanna Sgrò, Antonino Alampi, Pino D’Alessio e Vanna Micalizzi, che è anche la Presidente Provinciale di Avis. Avis Provinciale che coordina tutte le sezioni del territorio reggino, che sono 40.

Ma a proposito di giovani, sono in diversi a passare dalla struttura nel corso di tutto il tempo in cui siamo lì. Oltre alla Presidente, c’è il giovane donatore Giuseppe ma anche tutti i giovani della consulta, tra cui Silvia Latella e Francesco Malara, quest’ultimo Responsabile Regionale della Consulta Giovani Avis. “Le consulte – spiega Francesco a StrettoWeb – sono gruppi di giovani che vanno a supporto delle iniziative di Avis. Curano collaborazioni con gente conosciuta e possono diffondere il messaggio della nazione. Più o meno siamo presenti su tutto il territorio nazionale e ci impegniamo a diffondere il messaggio nelle università, nelle scuole. Portiamo delle tematiche più originali per coinvolgere una fascia d’età che va dai 18 ai 30 anni”.

Una delle iniziative simboliche è stata creata dalla sezione per i 35 anni. E’ un cartellone, “Un’impronta per la vita”, realizzato con lo scopo di far imprimere la propria impronta ad ogni donatore proprio dopo aver effettuato la donazione. Rappresenta l’albero della vita ed ogni “foglia” è una goccia. A corredo dell’articolo, tutte le foto scattate oggi: c’è la “stanza dei ricordi”, con tutte le immagini più belle ed iconiche di questi 35 anni, ma anche l’esterno e l’interno dell’autoemoteca, con i sorrisi delle infermiere e della donatrice, coricata sul lettino, pronta a donare. E, prima di andare via, l’appello della sezione a non mancare al prossimo appuntamento: per tutti coloro che vorranno, la donazione a Pellaro si potrà effettuare il 25 giugno. A luglio, invece, sarà giorno 16.

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