Il perenne, deleterio “benaltrismo”

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E nel frattempo, mentre si fa polemica sul termovalorizzatore, sotto l’occhio ironico e critico dei romani e dei turisti, Roma sprofonda sempre di più nell’immondizia

Nel podcast della scorsa settimana ho toccato un fenomeno italiano “l’orgia dei veti” che ha imballato e continua a farlo, il sistema produttivo e sociale, generando problemi che si tramando e si accrescono nel tempo. Per questa situazione prendevo spunto dall’ultimo, clamoroso veto che le forze politiche, malgrado la crescita dei fenomeni negativi collegati, alla ricerca di visibilità e per soddisfare la libidine del contrasto a tutti i costi, che anima settori della società ma produce voti, hanno posto alla creazione del primo termovalorizzatore di Roma.

È chiaro che nel nostro Paese, dove tutti siamo allenatori di calcio, le idee sono chiare: per risolvere il problema ci vuole “benaltro”. Ricordo l’ultimo Grillo che fa appello, dall’alto della sua posizione di consulente dei 5 Stelle (euro 300.000 all’anno), all’economia circolare, penalizzata da un tale impianto (sic!). E nel frattempo, sotto l’occhio ironico e critico dei romani e dei turisti, Roma sprofonda sempre di più nell’immondizia.

Il Corsera, Testata non certo aprioristicamente critica dell’attuale Governance del Comune, titola: “Il centro sotto montagne di rifiuti” svolgendo servizi giornalistici documentati sull’attuale disastro, per arrivare ad una Utilitility-Ama inefficiente ed incapace di trovare soluzioni. Roma, e non soltanto per il problema dei rifiuti, è ingovernabile da parte di una classe dirigente che appare non all’altezza delle proprie responsabilità. Come attenuante si dice che Roma è troppo vasta, come territorio, con abitanti che non sono il massimo in termine di disciplina, per non dire di educazione, che fanno da deterrenti al più che censurabile comportamento dei turisti.

Una proposta, che sarà assaltata sicuramente dai soliti benaltristi, mi sento di avanzare, da cittadino disperato: perché non dare maggiori responsabilità ai Municipi e dividere le Utility, come l’Ama, in strutture più agili e controllabili, con competenze territoriali più ridotte, e governata, a livello di servizi generali, da una struttura di sintesi al vertice, tipo Holding? Mi piace sognare che, procedendo in tal senso, si può arrivare, tra l’altro, ad una fervida competizione tra Municipi che agognano, ad esempio, di ricevere un premio a fine anno come realtà più pulita, ed ottenere il plauso e la riconoscenza della cittadinanza.

Non sfuggono le enormità dei problemi che esistono per una tale realizzazione, sia pratici che di ordine politico. Però, da qualche parte, con orientamenti radicali e costruttivi, bisogna pur cominciare, per uscire da una tale situazione, piegando gli egoismi, le ambizioni, le convenienze all’obiettivo prioritario e assoluto: ridare dignità e decoro alla Capitale d’Italia, sia per ciò che rappresenta, sia in vista del giubileo 2025, dove tutto il mondo ci guarderà. Non è obiettivo di poco conto, verso il quale sicuramente il Sindaco Gualtieri vorrà muoversi, attivando anche, se necessario, i poteri speciali attribuitigli, dopo la stroncatura che la sua Giunta ha subito in questi giorni da parte della cittadinanza. Da qui si può partire per fornire alla città, tipo il termovalorizzatore, strutture che servono per la soluzione dei problemi attuali. Sarebbe una salutare sferzata di impegno, determinazione e vigore.

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