Le mille emozioni della Traversata dello Stretto, La Tommy: “grazie Sicilia e Calabria, sogno che si realizza”

la tommy traversata dello stretto
StrettoWeb

La nota swimrunner Enrica Tomei, meglio conosciuta come La Tommy ha raccontato l’esperienza della Traversata dello Stretto, una gara storica che si svolge dal 1954. L’atleta ha inoltre spiegato il suo legame con la Calabria e quell’amore forte per la Sicilia

Da Punta Faro alla costa di Villa San Giovanni. Sono 3,5 i chilometri da spiaggia a spiaggia da completare a nuoto sfruttando correnti a favore, ma attraversare lo Stretto di Messina non è per nulla semplice, anzi in molti casi rappresenta un’impresa anche per i più esperti. Il mare di Ulisse offre sempre delle insidie, la mitologia con Scilla e Cariddi lo testimonia, ma anche per quest’anno la Traversata dello Stretto (organizzata da Swimming Travel di Luciano Vietri) è riuscita a regalare grandi emozioni. Sì, perché questa storica gara, una tradizione che si svolge dal 1954, è davvero un tripudio di avvincenti sensazioni. Lo ha raccontato ai microfoni di StrettoWeb la nota swimrunner Enrica Tomei, meglio conosciuta nel mondo di questo sport come La Tommy.

“Già prima della competizione ho avvertito tantissima pressione, lo Stretto è famoso per il suo eco di correnti, quindi bisogna portare “rispetto” per il mare, bisogna dare attenzione ad ogni minimo dettaglio – afferma ai nostri canali – . Ogni traversata comunque regala qualcosa di diverso, non sai mai cosa aspettarti. Ringrazio proprio per questo Nino Fazio, colui che mette i nuotatori in condizioni di sicurezza, e il barcaiolo a nostra disposizione per controllare tutte le correnti. Sono stati dei punti di riferimento. E’ chiaro, la tensione c’era, poi a fine traversata però si è trasformata in una gioia immensa. Sapevo di aver portato a termine sogno. Pre-pandemia già mi ero posta l’obiettivo di nuotare da una sponda all’altra dello Stretto, quindi toccare la Calabria per me è stata un’emozione vulcanica”.

La Tommy ha origini baresi, è una donna del Sud, anche se vive a Milano. Però racconta di amare la Calabria (“spesso trascorro l’estate nella zona di Sibari”), ma soprattutto la Sicilia. La famosa atleta racconta di aver vissuto per 6 anni a Catania a cavallo degli anni Duemila: “si tratta di due Regioni con le quali sono legata da un profondo legame affettivo, mi fa piacere ogni volta tornare qui”. Chiaramente alla competizione sportiva si è unita anche la parte turistica ed enogastronomica dell’esperienza in riva allo Stretto: “dopo la gara ci siamo concessi qualche ora di riposo a Messina, la sera siamo stati a Torre Faro. Il giorno successivo invece abbiamo soggiornato a Taormina, è stata una giornata di escursioni e relax. Bellissimo poi aver fatto trekking sull’Etna! Abbiamo fatto prima il versante nord della montagna, poi quello sud. Il vulcano era fumante, siamo saliti fino ad un certo livello, fin quando c’erano le condizioni di sicurezza- Infine come non nominare Catania con le sue fantastiche brioches, il cannolo, la buonissima pasta alla norma e gli involtini di pescespada. Dei colori e dei profumi così belli si vivono e si respirano solo in Sicilia, sono stati la ciliegina sulla torta il corollario perfetto di un’esperienza emozionante”.

Condividi