Gratteri, nuovo attacco a Governo Draghi. E sull’Ucraina: “armi non tracciate arriveranno in Italia alla fine della guerra”

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Il procuratore capo della Dda di Catanzaro Nicola Gratteri, ospite nella trasmissione “Di martedì” condotta da Floris, ha affrontato alcuni temi di carattere nazionale e d’attualità

Il procuratore Nicola Gratteri, ospitato ieri sera nella trasmissione “Di martedì” condotta da Floris, ha criticato ancora una volta l’operato del Governo Draghi. Sebbene il Ministro Luciana Lamorgese abbia cercato ieri di smorzare le dichiarazioni dei giorni precedenti, il magistrato torna a ribadire: “questo esecutivo ha fatto riforme che non servono a nulla per velocizzare i processi e dare risposte alle persone che hanno fame di giustizia. In questo senso ciò che è stato fatto questo Governo danneggia il cittadino. Sul tema giustizia hanno sbagliato tutto, non c’è nulla di utile. Draghi per un anno e due mesi non ha pronunciato una parola sulle mafie, poi alle celebrazioni dei 30 anni della Dia ha letto un passaggio su una relazione delle infiltrazioni mafiose in Lombardia, mentre tutti ci aspettavamo cosa intendesse fare dal punto di vista normativo. Non pone attenzione alle mafie perché è un economista. Non me la prendo con Draghi a livello personale, non lo conosco, ma avrei però preferito altre iniziative, anche sulle carceri”.

Inoltre, Gratteri ha rilasciato alcune preoccupanti dichiarazioni sul conflitto in Ucraina: “alla fine della guerra ci saranno sul mercato nero molte più armi rispetto a quelle della ex Jugoslavia, anche più potenti. Sarà un problema per la sicurezza dell’Europa. Non c’è tracciabilità delle armi consegnate agli ucraini. Le armi viste in tv in questi mesi, sono nuove e tecnologicamente avanzate, sicuramente arriveranno sul nostro territorio”.

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