Il ministro Speranza contestato anche a L’Aquila: “dimettiti”

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Il ministro della salute Roberto Speranza è stato contestato ieri a L’Aquila

Il ministro della salute Roberto Speranza è stato duramente contestato ieri a L’Aquila dove si era recato come leader del movimento Articolo Uno durante un comitato elettorale di Stefania Pezzopane. Numerosi cartelli sono stati esposti contro il ministro: presente anche un gruppo di manifestanti contrario al green pass e alle restrizioni utilizzate durante la pandemia.

I manifestanti hanno gridano: “Vergogna, dimettiti” rivolti al ministro. Su un cartello, in particolare, c’è scritto: “C’è un’unica soluzione: curarlo!! Il suo è l’unico Tso necessario“.

Tra queste persone, che appartengono a categorie diverse, c’è anche chi chiede di essere reintegrato nel posto di lavoro, da cui è stato sospeso in quanto ha scelto di non vaccinarsi. Tra questi, anche dipendenti dell’ospedale San Salvatore, il presidio cittadino. In particolare, alcuni amministrativi che nell’obbligo sono stati considerati alla stregua del personale sanitario. Oppure genitori e insegnanti che chiedono lo stop delle mascherine a scuola.
“Siamo in democrazia e le contestazioni sono lecite”.

“Ho sempre rispettato tutti” – ha commentato il ministro dall’interno del locale su domanda dei giornalisti. “Però ci tengo a ribadire una cosa: i vaccini hanno salvato la vita a 150mila persone secondo uno studio dell’Istituto superiore della Sanità; se oggi siamo in una fase diversa, lo dobbiamo proprio ai vaccini“, si è limitato a ribadire.

E sulle dichiarazioni del sottosegretario all’Istruzione della Lega Rossano Sasso che, proprio all’Aquila, aveva definito una “follia ideologica” del ministro il perdurare dell’obbligo delle mascherine nelle scuole, Speranza si è limitato ad un laconico “no comment“. Il ministro poi si è allontanato con la protezione di un blindato della Polizia.

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