Il Pd di Villa San Giovanni e Bagnara sulle elezioni comunali: “non c’è alcun bisogno di intestarsi la vittoria perché è stata la vittoria della Democrazia”
“Il caso delle ultime amministrative squarcia un velo, segna il passo per le Politiche dell’anno prossimo. Lo ha detto bene Peppe Provenzano su La Repubblica e, alle nostre latitudini, lo affermano da tempo con forza Nicola Irto e Antonio Morabito, rispettivamente Segretario Regionale e Metropolitano del PD: l’apertura al mondo della Cittadinanza Attiva è una declinazione vincente del Campo Largo dei riformisti, del Nuovo Ulivo che ci consente di allargare l’interlocuzione per il governo dei territori e per il governo dell’Italia intera. Il fatto nuovo, l’evento da sottolineare, quindi, non è la sparizione dei Partiti ma una nuova loro articolazione, lo spalancare le porte dei circoli e delle sedi – senza improprie chiusure e gelosie – a tutte le donne e gli uomini di buona volontà, a tutti coloro che desiderano impegnarsi per declinare insieme una nuova e moderna interpretazione del binomio Libertà e Giustizia sociale”. E’ quanto affermano in una nota congiunta i Circoli del Partito Democratico di Villa San Giovanni e Bagnara Calabra.
“Si tratta, in sintesi – e ciò che è accaduto a Villa e a Bagnara è esemplare in tal senso – sottolinea la nota- di superare ogni autosufficienza, ogni inutile distinguo identitario quando si tratta di “salvare” le Istituzioni dall’avanzare di una Destra (la peggiore d’Europa) che rischia di portarci fuori dal consesso delle nazioni civili, di eclissare ogni speranza di buon governo. E per questo la nuova “agenda sociale” di cui parla Provenzano è senz’altro il passo necessario e seguente per aggregare i progressisti. Più Politica e più impegno, dunque, e il definitivo tramonto delle istanze populiste e demagogiche. Chi fa finta di non comprenderlo cercando di buttala in caciara, sconfessando il ruolo “costituzionale” dei Partiti, non intercetta ciò che davvero sta accadendo, il mutamento in atto. L’antipolitica, per sua natura, cerca sempre di metterci il cappello sopra, ma fallisce perché i Cittadini hanno già abbandonato i tanti “masianello” che si sono succeduti negli ultimi anni, e pretendono giustamente serietà e responsabilità. A Villa, ad esempio, non c’è alcun bisogno di intestarsi la vittoria perché è stata la vittoria della Democrazia, dell’Impegno gratuito, della competenza e del merito rappresentate da una Lista – ormai da una Maggioranza Consiliare articolata e ricca – che ha saputo seguire l’impostazione riformatrice di Giusy Caminiti. A Villa, in una parola, ha vinto la Politica! Una Politica declinata nel senso di un Civismo che si è manifestato democratico e progressista perché stanco di uno status quo stantio. E il PD è stato dalla parte giusta della storia, e il suo suolo di “mediazione” è stato apprezzato, come essenziali e imprescindibili per il risultato sono stati i voti dei Democratici dello Stretto”.
“Il caso Bagnara, inoltre –rimarca la nota– merita un’analisi molto approfondita perché qui si era persa l’anima del Partito, identificato con metodi di una politica superata e lontana dai bisogni della gente. La scelta del neo Segretario Triulcio di perseguire l’alleanza con Adone Pistolesi in una Lista civica che ospitava diverse sensibilità, ma con una chiara connotazione di centro-sinistra, non è stata un salto nel buio. Veniva dalla consapevolezza che era necessario affidare la guida del paese ad un candidato che da 10 anni dialogava con la gente e che non ha fatto sconti all’amministrazione uscente nei 5 anni di opposizione. Anche questo investimento sul merito e sulla competenza ha avuto successo! I cittadini democratici hanno compreso la fase nuova, le difficoltà del dialogo per il bene della Comunità. Solo così demagogia e personalismi possono essere sconfitti. Da questo patrimonio di buon senso e cambiamento, quindi, dobbiamo subito ripartire per contribuire alla sfida epocale che ci attende, per mettere in sicurezza il Paese. Tutti, nessuno escluso, siamo coinvolti in questa dinamica plurale e feconda, l’avversario non è al nostro interno e il consenso di qualità non si costruisce a spese dei compagni e dei vicini. L’alternativa alla demagogia, al sovranismo, alle chiusure, ad una politica asfittica di clientele e interessi specifici, è la nuova offerta “civica”, progressista, plurale, concreta, realista, sinceramente democratica”, conclude la nota.