Elezioni senza Presidenti di seggio a Palermo: è successo anche a Reggio Calabria, caos innescò inchiesta sui brogli del Pd

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Elezioni, a Palermo mancano i Presidenti di Seggio: a 4 ore dall’apertura dei seggi, molte sezioni sono ancora chiuse. Gli elettori non possono votare e tornano a casa

Democrazia negata a Palermo: migliaia di elettori sono andati regolarmente a votare stamani nel capoluogo siciliano, la quinta città d’Italia, dove si vota per le Comunali e per il Referendum sulla Giustizia, ma sono dovuti tornare a casa perché non ci sono i presidenti di seggio e in circa 50 sezioni le operazioni di voto non sono iniziate. Paradossalmente Palermo è anche la città del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che invece ha votato regolarmente proprio a Palermo. Il Capo dello Stato, accompagnato dalla scorta, si è recato come di consueto nel seggio 535 dell’Istituto comprensivo Giovanni XXIII Piazzi di Palermo in via Rutelli, a poca distanza dalla sua abitazione di via Libertà, dove il presidente di seggio c’era.

Palermo, catena su whatsapp per trovare i presidenti di seggio mancanti

Oltre alla candidatura spontanea alla mail fornita dal comune di Palermo seguendo le indicazioni sul sito istituzionale – in seguito all’appello rivolto ai cittadini dall’amministrazione – per coprire i posti mancanti dei seggi al voto per le amministrative e il referendum in corso oggi, diversi addetti ai lavori avrebbero mobilitato una vera e propria catena mediante WhatApp, con varie chat di gruppo private e passaparola per il recupero dei presidenti mancanti. La mail dell’amministrazione comunale alla quale i cittadini si possono candidare è: ufficiocoordinamentoelettorale@comune.palermo.it.

Il precedente di Reggio Calabria e la maxi inchiesta sui brogli elettorali del Pd

C’è un precedente rispetto a quanto accade oggi a Palermo ed è legato alle elezioni comunali del 2021 a Reggio Calabria, un’altra città come Palermo amministrata dal centrosinistra: alle comunali di settembre alcune sezioni aprirono in ritardo proprio per l’assenza di presidenti di seggio e scrutatori. La anomala circostanza innescò l’inchiesta della Procura che portò a 5 arresti, tra cui il capogruppo uscente del Pd reggino, Antonino Castorina, risultato il più votato a quelle elezioni ma con le preferenze di persone defunte e allettate che addetti ai seggi compiacenti, tra cui proprio un presidente di seggio complice, attribuivano a Castorina e al Partito Democratico, poi risultato vincente alle elezioni con il Sindaco Falcomatà riconfermato (oggi sospeso per effetto dalla Legge Severino dopo una condanna penale in primo grado per lo scandalo dell’albergo Miramare).

Palermo, Salvini: “è gravissimo e inaccettabile furto di democrazia, qualcuno le sta provando tutte pur di non perdere”

Sulla situazione incresciosa di Palermo sono intervenute le principali forze politiche. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha detto: “Oggi chiamerò il presidente della Repubblica, ci sono decine di seggi, circa 40, ancora non aperti dopo 3 ore apertura del voto, neanche nel quarto mondo è mai capitata una roba del genere, è grave per le comunali e per il referendum. Neanche alle elezioni condominiali c’è questo presappochismo, questo è un furto di democrazia – ha continuato SalviniPer non essere molesto ho aspettato per chiamare Mattarella ma ci sono migliaia di cittadini che non possono votare. I casi sono due: o allunghi l’orario del voto stasera o lo fai domani. Non pensavo che nel 2022 saremmo arrivati a questo. Sta succedendo inoltre nella più grande città al voto, non in Comune di 500 abitanti: stanno rubando il voto a migliaia di persone. Aspetto parole chiare da Mattarella e Draghi. Quando non garantisci diritto voto a migliaia di persone o non sei capace o è una scelta voluta. Poi a Palermo dove sono stati arrestati dei candidati a pochi giorni dal voto, lì tutti dicono che il centrodestra era ed è in vantaggio non vorrei che ci sia qualcuno che le sta provando tutte pur di non perdere“.

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