Referendum Giustizia, l’avvocato Taormina sostiene ragioni del Sì: “sistema italiano schifoso e liberticida”

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La vittoria del Sì “non risolverebbe tutti i problemi della giustizia italiana – prosegue Taormina – , ma sarebbe una vittoria che suonerebbe come denunzia al e del potere politico”

“Domenica tutti a votare per il referendum sulla giustizia e tutti i cittadini che sanno quanto il sistema giudiziario italiano sia schifoso e liberticida voteranno SI. Quelli che la pensano diversamente che ritengono che la magistratura di Palamara comandata da Mattarella che non ha sciolto il più illegale degli organi di rilevanza costituzionale, quale il Consiglio Superiore della Magistratura, vadano a votare come meglio credono e votino NO se ritengono che una magistratura incompetente, politicizzata e frequentemente corrotta come quella che abbiamo sia degna del nostro Paese”. E’ quanto scrive sui social l’avvocato Carlo Taormina, fermo sostenitore del Sì in vista del prossimo Referendum sulla Giustizia, che richiamerà alle urne gli italiani in prossimo 12 giugno.

La vittoria del Sì “non risolverebbe tutti i problemi della giustizia italiana – prosegue Taormina – , ma sarebbe una vittoria che suonerebbe come denunzia al e del potere politico, il quale ne potrebbe trarre spunto per riforme più incisive. Osservo che nel dibattito su questo referendum tanti opinionisti anche di alto rango propongono ben più radicali e necessarie riforme che corrispondono esattamente alle mie proposte che da tantissimo tempo vado formulando e rilevo che con evidente disonestà omettono di citarmi come primo propositore”.

Il noto avvocato, infine, chiarisce spiegando le ragioni del Sì: “io ritengo che le indagini le deve fare solo la polizia e non i pubblici ministeri, mentre i processi li devono fare i giudici popolari perché i cittadini devono essere giudicati da loro pari e non da magistrati dello stato che lo stato paga e che quindi fanno l’interesse dello stato corrotto e non dei cittadini. Inoltre, in galera ci vanno solo i violenti e i mafiosi mentre per tutti gli altri reati ci deve essere solo detenzione domiciliare con possibilità di lavoro, le carceri devono permettere una vita dignitosa e di rispetto di tutti i diritti umani, compreso il diritto al lavoro”.

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