Reggina-Saladini, dai primi contatti al “matrimonio”: tutti i retroscena della trattativa. E quei fondi stranieri…

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Tutti i retroscena della trattativa (e anche quelli precedenti ai primi interessamenti) che hanno portato al “sì” tra Felice Saladini e la Reggina: il grande lavoro di Veli e Taibi, l’intermediazione dello studio Tonucci, le indiscrezioni su presunti fondi legate in realtà a contatti risalenti a qualche mese fa

Riccardo Veli e Massimo Taibi. Ci sono anche e soprattutto loro – sul fronte Reggina – tra gli attori principali che hanno fatto sì che si celebrasse il matrimonio tra il club amaranto e Felice Saladini. Uno potremmo definirlo il Sindaco e l’altro il Sacerdote. In realtà, però, uno fa di professione l’Avvocato e l’altro il Direttore Sportivo. Si sono svestiti momentaneamente dei loro abiti e hanno lavorato intensamente affinché il patrimonio Serie B della Reggina – come affermato ieri dallo stesso Saladini – non andasse perduto.

Ma il matrimonio tra le parti, ufficializzato ieri, è frutto di un “fidanzamento” che va avanti da un po’, da settembre circa. E’ il periodo in cui Gallo si rivolge all’Avvocato Veli (come da lui affermato in una nostra intervista qualche settimana fa), legale della Reggina dal 2019 e che ha fatto parte, seppur per brevissimo tempo, della difesa dell’imprenditore di Primavalle, scegliendo però poi di continuare a lavorare per la Reggina per evitare un conflitto di interessi. Gallo chiede a Veli di trovare dei soggetti interessati alla cessione. In quel periodo, il gruppo di Saladini comincia a instaurare un rapporto con la Reggina, grazie alla figura di Taibi e anche in virtù dei buoni rapporti tra le due società, come dimostra l’amichevole proprio di settembre contro l’Fc Lamezia Terme ma anche il prestito di alcuni giovani amaranto al sodalizio lametino. Non si parla di trattativa, però, e neanche di cessione. L’intenzione sarebbe quella di affiancare Gallo all’interno della società, acquisendo una quota.

Tutto in stand by. La società vuole valutare altre e più situazioni che erano state avviate, tra cui quella con un fondo danese, affiancato da inglesi. Anche qui la strada è quella del finanziamento: 10 milioni da immettere subito e da restituire in 5 anni, così da offrire liquidità immediata e dare respiro alle casse societarie. Fumata nera, nonostante i buoni propositi. A gennaio, infatti, l’accordo sfuma e la società torna a lavorare con i soggetti che erano rimasti alla finestra. A febbraio, il già annunciato preaccordo, ma non c’è ancora nulla di definito, bisogna lavorare. Il tempo sembra esserci, ma poi succede il finimondo: per Gallo problemi personali (la morte della madre), problemi di salute e infine guai giudiziari.

Il 5 maggio è il giorno dell’arresto e da lì cominciano a susseguirsi le voci più disparate legate a uno o più fondi stranieri. Non sono quelli di prima, per cui l’accordo era sfumato già da gennaio. E in realtà non c’è nulla di concreto. Gli americani non ci sono. Contatti con soggetti a stelle e strisce (ma solo contatti e nulla più) erano avvenuti prima dei danesi di cui sopra (quindi prima di settembre), ma ci si era fermati a quello: un incontro in video-conferenza con un soggetto legato al mondo del calcio americano, ma poi era finita lì. Rimane tutto in stato embrionale, non c’è convinzione, non si va avanti.

Non c’è quindi nessun fondo straniero fortemente interessato, americano o chicchessia, quantomeno non in quella fase, cioè quella successiva all’arresto di Gallo. Ammiccamenti precedenti sono stati fatti passare per interessi ancora concreti, ma in realtà il soggetto è uno e uno solo: sempre Felice Saladini. Con lui le cose sono avviate da prima, come raccontato, e quindi è anche più facile andare avanti con incartamenti, incontri, documentazioni. Non con lui, personalmente, ma con un gruppo di intermediari e tramite la mediazione dello studio Tonucci. E così le settimane vanno avanti nella totale riservatezza, tra indiscrezioni, silenzi, angoscia, ottimismo, pessimismo. Si lavora alle scadenze e si attende l’approvazione del bilancio per capire a quanto ammontano i debiti nel dettaglio, seppur fino al 31 marzo. Qui si scopre che, oltre a quelli già annunciati nei confronti dell’Erario, verso i privati il monte debitorio supera i 3 milioni. Ed è qui, in una fase complessa e interlocutoria (gli ultimi 15 giorni soprattutto), che entrano in gioco le parti di cui sopra – Veli e Taibi – che cominciano a lavorare con i terzi, tutti i creditori, i procuratori, i calciatori, i fornitori, abbattendo il debito di circa un terzo attraverso degli accordi che aiutano ad incoraggiare il buon esito della trattativa.

Non si dimentichi, a tal proposito, che tutto è supervisionato dal Tribunale. Non si può sbagliare, dunque, e non si può bluffare: da qui la serietà e solidità del soggetto, confermata dall’ok dello stesso ente e dagli accordi precedenti con l’Agenzia delle Entrate. Con quest’ultima c’era già stata un’intermediazione a marzo, dello stesso Veli, a cui sono seguiti gli ultimi dettagli nell’incontro di qualche settimana fa dello studio Tonucci con un commercialista del gruppo Saladini. Trovati gli accordi, con gli enti e coi privati, ecco dunque le firme e l’annuncio di ieri. E ora, con la documentazione e la fideiussione pronta, non resta che presentare tutto entro il 22 e poi cominciare a parlare di nuovo di calcio giocato.

A tal proposito, sempre in riferimento a possibili nuove situazioni future, non è da escludere che possano intervenire terzi per finanziamenti sulle infrastrutture, su tutte il Granillo. Lo stadio della città, ed è ormai fatto pubblico, dovrebbe essere oggetto di riqualificazione anche grazie ai fondi del Pnrr previsti dall’apposito bando. Ma più di qualcuno ha già manifestato l’intenzione, in un secondo momento, di inserirsi proprio per le strutture. Per quanto riguarda la programmazione di società e futuro, invece, l’obiettivo iniziale è quello di dare innanzitutto una stabilità a una piazza che è rimasta per mesi (gli ultimi) all’interno di un frullatore. Si lavorerà per strutturare il club con un Consiglio d’Amministrazione – come affermato ieri dallo stesso Saladini – e per pianificare senza passi troppo lunghi ma all’insegna della solidità e della programmazione.

Anche su questi argomenti, tuttavia, ci sarà modo di approfondire nella conferenza stampa prevista tra qualche giorno. Non è detto che la dirigenza illustri così nel dettaglio i fatti di cui sopra, quelli che hanno ripercorso l’ultimo anno, anche perché la vicenda – quella con Saladini – è stata intrisa di indiscrezioni e smentite da entrambe le parti. Smentite in cui anche noi, almeno inizialmente, siamo caduti. In realtà l’interesse c’era, come raccontato, ma inizialmente solo come socio. I buoni rapporti e il lavoro delle parti hanno però portato al matrimonio di ieri. E ora, basta passato: si guardi al futuro con maggiore serenità e fiducia.

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