Reggio Calabria: incontro da organizzato dal Circolo Culturale “L’Agorà” sulla figura di Ugo Tognazzi

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Reggio Calabria: incontro da remoto organizzato dal Circolo Culturale “L’Agorà” sulla figura di Ugo Tognazzi nel centenario della nascita

Il Circolo Culturale “L’Agorà” ha organizzato una conversazione avente come tema “1922-2022: nel centenario della nascita di Ugo Tognazzi” che da venerdì 10 giugno sarà presente sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete. L’incontro, organizzato dal sodalizio reggino ha ricevuto, per la sua valenza e significato culturale, il patrocinio dell’Amministrazione Provinciale di Cremona. Dopo i saluti di riconoscenza da parte di Gianni Aiello (Presidente del Circolo Culturale “L’Agorà”, hanno fatto seguito quelli istituzionali da parte del Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Cremona Paolo Mirko Signoroni. Il Presidente dell’Ente cremonese traccerà la figura dell’uomo e dell’artista nato un secolo addietro, ricordando alcune delle tappe fondamentali del grande attore e regista cremonese. Cento anni fa nasceva il grande Ugo Tognazzi, interprete di film quali “Totò nella luna” di Steno, “Il federale” di Luciano Salce, “La marcia su Roma”, “I mostri” di Dino Risi, “La grande abbuffata” di Marco Ferreri, “Io la conoscevo bene” di Antonio Pietrangeli, “Porcile” di Pier Paolo Pasolini, “Il commissario Pepe” e “La terrazza” di Ettore Scola, “Venga a prendere il caffè… da noi” di Alberto Lattuada, “Amici miei” di Mario Monicelli, “La tragedia di un uomo ridicolo” di Bernardo Bertolucci, e molti altri. Nato a Cremona il 23 marzo 1922, comincia a lavorare in fabbrica a quattordici anni e, quattro anni dopo, diplomatosi in Ragioneria, diventa impiegato. Nel frattempo recita in varie compagnie di filodrammatici. Nel ’46 si trasferisce a Milano e si afferma come uno fra i protagonisti del teatro di rivista. Le sue grandi capacità mimiche, l’arte nel tirar fuori la battuta e nel raccontare una scenetta, e la singolare voce dalle tonalità stridule ne fanno uno fra i più apprezzati attori giovani di quel genere di spettacolo. Dal ’55 al ’58 si dedica soprattutto al teatro di prosa. Ugo Tognazzi è stato un attore, regista conduttore televisivo e radiofonico, comico e sceneggiatore italiano è considerato uno dei volti più importanti della commedia all’italiana, insieme ad Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Marcello Mastroianni, Monica Vitti e Mariangela Melato. Gli inizi televisivi nella trasmissione «Un due tre», in coppia con Raimondo Vianello, in onda dal 1954 al 1959, sul Programma Nazionale: un varietà di satira che inciampò nella censura quando nella puntata andata in onda il 25 giugno del 1959 prese di mira l’allora presidente della Repubblica Giovanni Gronchi per un incidente accaduto alla Scala di Milano. Così Vianello e Tognazzi furono esclusi dalla Rai per diversi anni.

Vent’anni dopo, nel 1979, prende parte a uno dei più clamorosi “scherzi” mediatici della storia italiana: accetta di essere fotografato ammanettato da finti poliziotti. Lo sberleffo è organizzato dal settimanale satirico Il Male: tre finte edizioni de Il Giorno, La Stampa, Paese Sera, “escono” con titoli cubitali, annunciando l’arresto dell’attore, in quanto capo (“grande vecchio”) delle Brigate Rosse. Della “Direzione strategica” fa parte anche Vianello. Alcuni anni più tardi, intervistato da Pippo Baudo a Domenica In, Ugo Tognazzi augura la liberalizzazione della marijuana; poi denuncia lo scandalo dell’interminabile detenzione di Toni Negri; infine si pronuncia per la legalizzazione della prostituzione. Più di 150 film, decine di lavori teatrali, radiofonici e televisivi e quest’anno ricorre il centenario della nascita di Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello, la coppia che ha segnato una parte importante della comicità televisiva del nostro paese. La formidabile coppia riuscì in un arco di tempo di dieci anni interpretò sui set cinematografici diversi ruoli che li vide protagonisti assoluti della commedia italiana in quel particolare momento di passaggio tra il teatro di rivista e la televisione. Ma tre le sue più memorabili interpretazioni, rimarrà per sempre nel cuore del pubblico il ruolo del Conte Mascetti nella trilogia di Amici Miei, il nobile decaduto che vive miseramente in uno scantinato a Firenze, che impiega il suo tempo tra tradimenti della moglie, con la Titti, e le “zingarate” con gli amici: il Melandri, il Sassaroli, il Perozzi e il Necchi. Queste alcune delle cifre che sono state oggetto di analisi a cura del vice Presidente del sodalizio organizzatore reggino, Antonino Megali. Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data dal 10 giugno.

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