Superbonus 110%, sistema in tilt e lavori si fermano: “finiti i fondi disponibili”

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Bisogna valutare i bonus “tra quelli che sono effettivamente utili e quelli che invece non lo sono”

Quella dei bonus è diventata una fitta giungla “che andrebbe disboscata, valutando quelli che sono effettivamente utili e quelli che non lo sono”. Lo ha affermato il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. La convinzione che con i bonus “si stia esagerando” è arrivata fin dentro le aule del governo. Soprattutto dopo i dati Enea sul Superbonus 110% a maggio: alla fine del mese scorso sono state prenotati lavori ammessi all’agevolazione per 33,7 miliardi contro i 33,3 miliardi stanziati.

“I bonus — dice ancora Giorgetti — hanno svolto un ruolo meritorio, ma meriterebbero una razionalizzazione, appunto, perché sicuramente non posso pensare a un aumento della tassazione” per finanziare gli stessi. È il dilemma davanti all’esecutivo, che da una parte vuole continuare a sostenere famiglie e imprese e dall’altro ha sempre meno margini per farlo. Il ministro dell’Economia, Daniele Franco, non vuole ricorrere a nuovi “scostamenti di bilancio”, cioè al deficit. Quindi, o in Europa si inventano nuovi meccanismi di sostegno comune alla ripresa, sul modello del Recovery fund o del fondo Sure, o non resterebbe che aumentare le tasse, ipotesi esclusa da tutti.

Lo stanziamento previsto è già stato superato mentre la possibilità di chiedere il Superbonus resterà ancora fino alla fine di quest’anno e fino a giugno 2023 per gli Iacp, salvo altre proroghe. E sempre l’Upb calcola che per la proroga dei vari Ecobonus (detrazione dal 50 al 65% secondo gli interventi) fino alla fine del 2024 impegna stanziamenti per complessivi 6 miliardi. Insomma, rispetto al governo Conte, con il Premier Draghi la linea degli interventi è stata più selettiva e mirata su tutti i tipi di bonus, “per evitare sprechi”. Ma, allo stesso tempo, si è scoperto che “una delle truffe più grandi mai viste nella storia della Repubblica”, come l’ha definita Franco in Parlamento, c’è stata sui bonus edilizi. Non tanto sul Superbonus, che fin dall’inizio prevedeva procedure di controllo, ma sulle altre agevolazioni (soprattutto il bonus facciate). Su queste sono in corso numerose inchieste della magistratura con ipotesi di reato su un volume di aiuti che già supera i 4 miliardi.

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