Villa San Giovanni, Giusy Caminiti scende in campo per “una città a misura di bambino, anziano e disabile. Il Ponte? E’ la solita promessa elettorale”

Giusy Caminiti
StrettoWeb

L’intervista di StrettoWeb al candidato a Sindaco di Villa San Giovanni Giusy Caminiti: impressioni del momento, motivazioni, obiettivi e prospettive su temi come Ponte sullo Stretto e Cannitello

Grande attesa per le elezioni comunali a Villa San Giovanni. Tra i candidati a Sindaco c’è Giusy Caminiti – di “Lista Civica per Villa” – che potrebbe diventare il primo cittadino donna eletta della città reggina. Caminiti, 45 anni, è giornalista pubblicista ed avvocato, per 22 anni corrispondente di un noto quotidiano locale, da un anno direttore amministrativo del Tribunale di Velletri. Mamma di tre ragazzi, da sempre impegnata nell’associazionismo villese e osservatore, per passione oltre che per mestiere, delle vicende politiche locali e non solo. Impressioni del momento, motivazioni, obiettivi e prospettive. Di questo abbiamo parlato in una chiacchierata esclusiva su StrettoWeb, che proponiamo di seguito.

Cosa l’ha convinta a scendere in campo in questa tornata elettorale?

“La mia candidatura, come quella dei 16 professionisti che hanno deciso per spirito di servizio di mettersi a disposizione della Città, nasce da un’esigenza: ridare a Villa uno spazio istituzionale adeguato e che sappia rispondere con competenza, usando il metodo della verità, generando speranza ed entusiasmo, ai bisogni di una Comunità che in questi ultimi anni ha smesso di essere tale, provata dalle vicissitudini politico amministrative e giudiziarie da un lato e dalla pandemia dall’altro. Ognuno di noi in questo paese ha una sua storia, di impegno prima di tutto professionale, ma anche sociale e culturale, che ci rende credibili nella proposta che abbiamo ufficializzato già nella fase di formazione della lista e con la quale ci siamo presentati il 14 maggio: NOI CI SIAMO per offrire a questa Città un’alternativa amministrativa credibile, trasparente, legalitaria, condivisa e partecipata, di vero servizio al cittadino e al territorio; per dimostrare che si può e si deve, con un impegno serio e competente, creare una Comunità solidale”.

Quali sono le prospettive e le priorità di Villa San Giovanni?

“Siamo pronti a impegnarci per risolvere i problemi che i cittadini sentono come prioritari: una Città a misura di bambino, anziano e disabile; una città che faccia del decoro e dell’ordine il suo punto di forza; che abbia nei suoi parchi e nei suoi impianti sportivi luoghi di ritrovo per i giovani, nelle sue scuole luoghi di sicura accoglienza; nelle sue piazze agorà di confronto continuo. Serve pulizia; serve rifare la rete idrica e fognaria perché ogni famiglia non viva più l’incubo del rubinetto a secco; serve illuminare la città, sistemare le strade e i marciapiedi; tutelare la salute dei cittadini cominciando dal realizzare le opere del decreto di emergenza ambientale che da 22 anni sono al palo. E poi serve lavoro e occupazione: l’autoporto, il porticciolo turistico, l’idea di un polo logistico sono tutte occasioni di occupazione per i giovani che hanno deciso di non andare via”.

Il cittadino perché dovrebbe votare per Lei?

“Ci siamo cimentati nella proposta di una lista civica vera dove hanno trovato spazio varie anime della città, proprio perché crediamo che questa sia la fase dell’impegno per la Città e non delle bandiere e delle distanze. La Politica senza una buona, efficace ed efficiente amministrazione non può dare risposte ai villesi: ognuno di noi si è spogliato di un’appartenenza, ad un partito o ad un’area di riferimento, pur non rinunciando ai propri valori, perché il momento lo richiede per il Bene della Città. Per noi legalità, trasparenza e partecipazione non sono enunciazioni di principio e la gente conosce la nostra operosità e la nostra concretezza, fuori da Palazzo San Giovanni. Noi chiediamo il voto su un progetto amministrativo nuovo che mette al centro il cittadino e i servizi al cittadino. Lo abbiamo già fatto nel nostro impegno personale, professionale e associazionistico: continueremo a farlo dal 13 giugno alla guida di questa Comunità. Non promettiamo nulla se non impegno e serietà, pur sapendo che tante sono le aspettative. Noi siamo visionari e abbiamo il coraggio per ricostruire insieme questa Città!”

Cosa pensa del Ponte sullo Stretto?

“Oggi il Ponte non c’è e Villa ha già pagato tanto per questo, a cominciare dalla variante di Cannitello, un ecomostro che dal 2011 rovina la Città. Insieme all’Avvocato Vito Crimi e al professor Cerulli abbiamo impugnato al TAR del Lazio, per il Comune di Villa San Giovanni, la legge obiettivo e so bene quali sono i presupposti giuridici di quella legge. Oggi noi abbiamo già l’ottava meraviglia del mondo di fronte ai nostri occhi, lo Stretto, e alle nostre spalle, l’Aspromonte. Non vogliamo che la solita promessa, tutta elettorale, del Ponte sullo Stretto possa rallentare la pianificazione territoriale della Città”.

Quali progetti turistici per Cannitello?

“Cannitello vive il dramma dell’erosione, mal gestito fin qui. Prima di ogni cosa va fatto un progetto serio per restituire l’arenile al quartiere. Poi serve il piano spiaggia, il nuovo piano strutturale comunale, un adeguato piano del colore che valorizzi l’abitato a mare. Serve a Cannitello come serve a Porticello, a Pezzo, ad Acciarello. Villa ha tutto il waterfront da recuperare e valorizzare, con la grande sfida di far convivere la vocazione trasportistica e quella turistica. Ma noi sappiamo come coniugare le due cose e come differenziare, nei diversi quartieri, il turismo familiare, quello commerciale, quello ricettivo e ricreativo. La Comunità ha già scelto che insediamenti vuole e dove li vuole. Adesso bisogna dotare la città degli strumenti urbanistici adeguati”.

Decoro urbano, servizi essenziali, risposte ai cittadini sulle esigenze della quotidianità. Come pensa di fronteggiare le priorità già più volte illustrate in campagna elettorale?

“L’ordinario va rimesso al centro dell’agenda giornaliera, cominciando dal creare un’unione dei comuni per la gestione dei servizi essenziali che permetterebbe un grande risparmio alle casse comunali. Poi bisogna saper gestire il quotidiano, impiegare i percettori del reddito di cittadinanza, saper fare piccole economie (per questo abbiamo dichiarato che rinunceremo agli emolumenti, sindaco e giunta, fino a quando permarrà lo stato di dissesto) per dare risposte concrete alla gente: pulizie straordinarie dei quartieri e di tratti di spiaggia abbandonati, acquisto delle lampadine, dei cestini e delle ceneriere… La comunità si educa con l’esempio nella consapevolezza che il bello genera il bello. Villa saprà dimostrare grande senso civico e la sua Comunità dimostrerà di saper rispettare i beni comuni”.

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