Era il 22 luglio 1970: ricorre oggi l’anniversario della Strage di Gioia Tauro

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Si trattò di un attentato in piena regola, anche se ci sono voluti 44 anni per arrivare a questa verità

“La Calabria scossa da un nuovo dramma”, così titolavano i giornali dell’epoca. Erano le 17.08 del 22 luglio 1970, nei pressi della stazione di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria si verificò il deragliamento di numerose vetture del treno Freccia del Sud (o Treno del Sole) diretto da Palermo a Torino. Il disastro provocò la morte di sei persone – che si stavano recando a Lourdes – e il ferimento di altre settanta circa. Nella Strage persero la vita Rita Cacicia, Rosa Fassari, Andrea Gangemi, Nicoletta Mazzocchio, Letizia Concetta Palumbo e Adriana Maria Vassallo. Si trattò di un attentato in piena regola. Ci sono voluti, però, 44 anni per arrivare a questa verità: nella prima fase delle indagini, infatti, si ritenne che il fatto fosse stato dovuto al cedimento strutturale di un carrello del treno; più tardi, alla negligenza del personale che era alla sua guida. Solo molti anni dopo sentenze definitive accerteranno che si era invece trattato di un attentato dinamitardo, compiuto collocando esplosivo sui binari ferroviari e accettando “il rischio del deragliamento e delle sue conseguenze mortali”.

Ci volle molto tempo quindi, rispetto a quando accaduto, per riconoscere che il fatto era stato organizzato nell’ambito dei Moti di Reggio, verificatisi a causa dell’assegnazione a Catanzaro del Capoluogo della regione Calabria, che provocò violente rivolte e azioni dirette a colpire le vie di comunicazione e gli elettrodotti realizzando oltre quaranta attentati a tralicci, rotaie e stazioni ferroviarie nel giro di poche settimane. Due di questi interessarono anche la linea ferroviaria Gioia Tauro – Villa San Giovanni, appena qualche mese dopo la strage sulla Freccia del Sud. Anche per ragioni strettamente procedurali o per la morte di alcuni imputati, i processi celebrati in relazione all’attentato del 22 luglio 1970 non hanno condotto alla condanna degli esecutori materiali e dei presunti mandanti.

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