Il 14 Luglio 1970 l’inizio della Rivolta di Reggio Calabria. Il bilancio finale fu drammatico: 6 morti, centinaia di feriti, tantissimi arrestati
Il 14 Luglio del 1970, 52 anni fa, iniziava a Reggio Calabria la protesta sfociata poi in una vera e propria rivolta popolare contro lo “scippo” del capoluogo, che proprio in quei giorni il Governo centrale assegnò a Catanzaro. I Moti della città dello Stretto sono stati sicuramente la più grande ed importante storia dell’Italia repubblicana: praticamente la popolazione di tutta la Provincia sposò la battaglia di Reggio, aderendo alle proteste.
La ricostruzione storica dei fatti
Il 14 Luglio del 1970 il Sindaco di Reggio Calabria, Piero Battaglia, tenne un discorso a Piazza Italia. Erano passati nove giorni dal famoso “rapporto alla città”, in cui lo stesso primo cittadino, si pose contro il suo partito, la Democrazia Cristiana, per la scelta operata dal Governo di assegnare il capoluogo di regione a Catanzaro. Sempre nella stessa sera alcuni giovani vennero arrestati dalle forze dell’ordine con l’accusa di aver bloccato il traffico nei pressi della Stazione Lido. Da lì lo scoppio della Rivolta. La protesta fu arcigna e sfociò nella violenza tanto che la città fu letteralmente blindata: migliaia i carabinieri, i poliziotti e militari dell’esercito inviati in Calabria per sedare la protesta. Il bilancio finale fu durissimo: 6 morti, centinaia di feriti, migliaia di arrestati.
Il pacchetto Colombo e la fine della Rivolta
Dopo mesi di trattative, il Governo varò “Il pacchetto Colombo”, ossia una serie di misure che compensavano lo “scippo” di città capoluogo: fra le principali iniziative previste c’era la costruzione di un centro siderurgico, poi si optò per il Porto, nella Piana di Gioia Tauro e la creazione della Liquichimica di Saline Ioniche. Reggio è, inoltre, sede del Consiglio Regionale della Calabria.