Tra mito e memoria: i Bronzi di Riace presentati a tutti i sindaci della Calabria in Consiglio Regionale

consiglio regionale bronzi di riace
StrettoWeb

“Cinquant’anni…e molti di più! Valorizziamo la ricchezza del patrimonio culturale della Calabria”: questo il titolo dell’incontro che si è tenuto oggi presso l’aula Francesco Fortugno del Consiglio Regionale

In occasione del 50° anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace, indiscusso patrimonio culturale internazionale che possiedono Reggio e la Calabria, oggi si è tenuto presso l’aula Francesco Fortugno del Consiglio Regionale l’incontro dal titolo “Cinquant’anni…e molti di più! Valorizziamo la ricchezza del patrimonio culturale della Calabria”. La giornata, parte integrante delle iniziative programmate dal Comitato di Coordinamento inter-istituzionale per onorare tale ricorrenza (1972-2022), è stata anche un’occasione preziosa per sottolineare, attraverso la magnificenza delle due statue bronzee del V sec. a.C. (custodite presso il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria), l’importanza del plurimillenario patrimonio storico della Calabria e le sue straordinarie bellezze di cultura e natura.

Una bella pagina di rappresentanza e di identità scritta oggi parla della Calabria che non ti aspetti: non più semplice culla del tempo che fu, ma attrattore culturale di progresso e sviluppo. Ecco perché oggi hanno partecipato tutti i sindaci della Calabria. “Tutte le istituzioni si stano impegnando al massimo per gli eventi e dare così un’immagine nuova della Calabria. Questa è un’occasione per far conoscere meglio i Bronzi di Riace a tutta la Regione”, ha affermato Carmelo Malacrino, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, ai microfoni dei giornalisti presenti. “Il Museo deve essere un’attrattiva culturale e deve diventare un simbolo come il Colosseo di Roma o Venezia per i turisti”, sottolinea il vicepresidente della Regione Calabria Giusi Princi.

“Finalmente siamo sulla strada giusta – dice il prof. Daniele Castrizio. Finalmente la Regione Calabria riconosce di avere un’arma che può essere potentissima per il turismo culturale. E insieme ai Bronzi si possono legare i castelli, il mare, la montagna. Fino ad oggi abbiamo sempre pensato che i Bronzi siano un patrimonio di Reggio, ma in realtà sono un patrimonio dell’umanità. Usciamo da questa visione campanilistica, vanno sfruttati al massimo”“Riace è in prima pagina per un anniversario di questa importanza, ne sono orgoglioso. Vogliamo che questa collaborazione prosegua nel tempo per il rilancio dell’intera Locride. Si deve lavorare per fare in modo che la comunicazione sia potenziata e così anche i servizi. C’è una fetta di turisti, che ama questi luoghi meno frequentati, cerca la nostre località. Deve essere intercettato”, ha concluso il sindaco di Riace Antonio Trifoli.

Malacrino: “occasione per far conoscere meglio i Bronzi di Riace a tutta la Calabria” | VIDEO

Bronzi di Riace, Castrizio: “non sono patrimonio di Reggio, ma di tutta l’umanità” | VIDEO

Bronzi di Riace, il sindaco Trifoli: “collaborazione istituzionale continui nel tempo per il rilancio della Locride” | VIDEO

Bronzi di Riace, la conferenza in Consiglio Regionale con tutti i sindaci della Calabria: le immagini | VIDEO

“Focus” (Cinquant’anni…e molto di più) sui Bronzi di Riace: l’intervento di Mancuso

“Considerata l’importanza della ricorrenza che oggi celebriamo, ci è sembrato giusto coinvolgere l’Assemblea legislativa regionale, non solo perché essa rappresenta il cuore della democrazia calabrese, ma anche  perché il Consiglio regionale ha già avuto modo di occuparsi dei  due magnifici Guerrieri  durante la fase del loro restauro, tra il 2009 e 2012. E’ di buon auspicio, per la Calabria che ce la sta mettendo tutta, attivando significative iniziative amministrative e legislative per uscire dall’immobilismo, la coincidenza con l’anniversario dei 50 anni dal ritrovamento dei Bronzi di Riace, tra i simboli maggiormente riconosciuti della Calabria in tutto il mondo”, è quanto scrive in una nota il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso.

Il titolo dato a questo appuntamento è: “Cinquant’anni…e molti di più. Valorizziamo il patrimonio culturale calabrese”: “un titolo che vuole indicare che, sì, i bronzi sono stati ritrovati il 16 agosto 1972, mezzo secolo fa (presso la località Porto Forticchio di Riace Marina) grazie ad un appassionato subacqueo durante un’immersione a circa 200 m dalla costa ed alla profondità di 8 m., ma non va dimenticato che essi recano con sé le tracce di antiche e remote civiltà che, per profondità di pensiero, hanno influenzato la civiltà occidentale. E di cui la Calabria è stata protagonista e parte rilevante. Il Consiglio regionale ha partecipato ai lavori del Comitato interistituzionale per la valorizzazione dei due guerrieri,  insediato dalla Giunta regionale  e coordinato dalla vicepresidente Giusi Princi che ringrazio per l’impegno e la passione che ha dispiegato anche in questa circostanza. E abbiamo voluto caratterizzarci per alcune iniziative (una è quella odierna),  sia per contribuire a comunicare la bellezza dei due capolavori scultorei dell’arte greca classica, che per rimarcare l’importanza strategica della Calabria quale ponte dell’Occidente verso l’Africa e l’Asia. La sottolineatura della bellezza dei due capolavori, è l’occasione da cogliere per pensare la Calabria in chiave euro-mediterranea: uno scenario geopolitico a cui dobbiamo saper guardare con spirito libero anche per le opportunità culturali ed economiche che si intravedono”.

Per completezza di informazione, il presidente Mancuso vuole ricordare che “il Consiglio regionale ha ospitato dal 2009 al 2012 a Palazzo Campanella, per impedire che i due Guerrieri fossero portati fuori Calabria, il laboratorio del loro restauro che – realizzato con pareti di vetro trasparenti – ha consentito  di fare alle migliaia di studenti, turisti,  studiosi e semplici cittadini che si sono avvicendati, una straordinaria esperienza culturale.  Allora si ebbe un’efficace sinergia fra Istituzioni a vario livello che seppero garantire il successo del restauro, assicurare l’ultimazione del rinnovamento del Museo Archeologico di Reggio e  porre al centro del dibattito internazionale il patrimonio culturale che la Calabria mette a disposizione dell’umanità. Auspico, infine, due cose: che questa ricorrenza produca, com’è già avvenuto, una sinergia efficace fra istituzioni calabresi e nazionali, intanto per colmare la carenza di personale del Museo, riconosciuto tra gli istituti museali archeologici più prestigiosi d’Italia, al punto da rendere difficile la normale gestione e programmazione delle sue varie attività. E inoltre, assodato che la nostra è una regione dalla storie plurimillenaria, riteniamo che –  oltre a quando di innovativo si sta facendo, da parte della Regione e del sistema delle Autonomie locali –  il suo prestigioso patrimonio di cultura e natura, tra i più interessanti e belli al mondo, sia pienamente salvaguardato e messo a valore, per produrre sviluppo e nuova occupazione”.

“La nostra regione ha innumerevoli beni culturali e ambientali che la rendono unica e originale, per radici culturali e affascinanti mete naturalistiche, ma deve migliorare assolutamente la qualità nell’erogazione dei servizi basilari, dai trasporti a tutta la filiera dell’accoglienza, spesso viziati da distrazioni, incuria e pressappochismo ingiustificabili, che non aiutano a migliorare l’offerta e la stessa reputazione della Calabria in Italia e nel mondo. I bronzi, dunque, “Cinquant’anni e…molti di più”, ma anche “I bronzi e… molto di più”. Sono infatti innumerevoli beni culturali sparsi in ogni angolo della Calabria, che aspettano di essere valorizzati e di essere messi nelle condizioni di garantire una fruizione dignitosa ed efficace.  In tal senso, vi invito a vedere lo spot, “Calabria…Casa tua” che, come Consiglio regionale, abbiamo promosso, per contribuire a  promuovere l’immagine della nostra Calabria. Lo spot racconta di Ulisse che rinuncia a lasciare la terra che lo ha ospitato, perché ormai la considera “casa sua”. Diversamente dal racconto omerico in cui Ulisse, dopo mille peripezie, torna nella sua Itaca, in questa rappresentazione, rapito dalla bellezza e dal mistero del luogo in cui si trova, l’eroe decide di rimanere in Calabria. Lo slogan finale (“Calabria…Casa tua”) a mio avviso diventa la chiave dell’intera narrazione e la sintesi del tradizionale spirito di accoglienza e della cultura dell’ospitalità dei calabresi”, conclude Mancuso.

Condividi