L’ecotipo locale oggi riconosciuto dalla De.Co. da sempre vive di una ritualità che la rende anche un grande valore culturale legato al cibo
Non solo un buon prodotto alimentare del territorio, ma anche una identità legata alla ritualità tipica delle colture del Pollino. Da sempre l’agricoltura conserva e rinnova rituali uniti alla spiritualità che rafforzano il valore culturale del cibo, che oggi si consolida come attrattore turistico esperienziale attorno al quale fare sistema e strategia per costruire una economia sostenibile.
La Cipolla bianca di Castrovillari, che di recente ha ottenuto la De.Co. voluta dall’amministrazione comunale che ha lavorato attraverso l’assessore Nicola Di Gerio in stretta sinergia con l’Arsac e i produttori custodi di questa gemma alimentare, ha tutte le caratteristiche per diventare una coltura identitaria capace di raccontare la storia agricola che si alimentata negli attorni attorno a questo ecotipo. Per valorizzare e celebrare questo prodotto, conosciuto fin dagli anni ’70 in tutta l’area del Pollino, e molto ricercata e ambita sui mercati territoriali agricoli, l’amministrazione comunale ha scelto di organizzare il Festival della Cipolla Bianca di Castrovillari in programma il 9 e 10 luglio.
Due giornate di racconto, show cooking, promozione della rete di produttori che ha permesso di preservare ed oggi rilanciare sui mercati questo importante prodotto agricolo che, come da tradizione, vede raccogliere il suo seme il 16 luglio giorno della Madonna del Carmelo. Poi “u pruvinu” (vale a dire il semenzaio) sempre nel rispetto di una ritualità mai perduta si prepara entro il 5 agosto rigorosamente in fase di luna calante per ottenere le nuove piante pronte per il trapianto ai primi di novembre.
Da lì in poi è la biodiversità alimentare a scandire i ritmi di ciò che avverrà prima del nuovo raccolto: le prime cipolle fresche per il consumo arrivano a fine febbraio (con i primi cipollotti) e poi maturano fino a giugno/luglio quando a fine ciclo si raccolgono mature e di forma grande e dal colore lucente.
Un prodotto che negli anni passati ha davvero rappresentato un punto fermo dell’economia agricola della città, tanto che a Terranova da Sibari, dove ancora oggi si svolge una fiera nel periodo di Sant’Antonio il 13 giugno, questo momento di piazza veniva identificato come “la Fiera delle Cipolle di Castrovillari” e i pastori di Terranova di Pollino barattavano i loro formaggi con le cipolle di Castrovillari.
Oggi grazie ad una ventina di produttori custodi questa coltivazione resiste e si prepara a rilanciarsi nel mercato locale e nazionale.