Reggina, ora a tutta sul mercato: messaggio chiaro di Inzaghi, 4-3-3. Sfruttando l’asse con Monza e Benevento

StrettoWeb

Inzaghi il messaggio chiaro l’ha lanciato. Pubblicamente, non sui nomi, ma sulle indicazioni tattiche. A nostra specifica domanda ieri, in conferenza stampa, sull’eventuale modulo, l’ex attaccante ha ammesso che a lui piace giocare solitamente “con 4 difensori, 3 centrocampisti e 3 attaccanti”. Insomma, quel 4-3-3 che ha utilizzato maggiormente nel corso della sua carriera da allenatore

E adesso arriva il bello. Bene l’euforia, l’entusiasmo, l’orgoglio per la presentazione di ieri, ma bene ha fatto Inzaghi a predicare calma ed equilibrio, chiarendo che all’inizio ci saranno difficoltà per i motivi noti. Ma se, ancora prima del suo arrivo, gli accostamenti di una marea di calciatori alla Reggina si sono moltiplicati, ci sarà un motivo. E il motivo è che la società, per il passaggio di proprietà e l’iscrizione in extremis, ha cominciato ovviamente in ritardo e ha bisogno di recuperare il tempo perduto. Questo anche alla luce di obiettivi che sono cambiati, sul mercato appunto, perché è l’allenatore ad essere cambiato, chiedendo anche specifiche garanzie tecniche.

“Che la strategia sia cambiata, puntando su Inzaghi, mi pare evidente”, ha detto ieri il DG Martino ai nostri microfoni. Ed è effettivamente evidente, da giorni. Non verranno snobbati i giovani emergenti, ma l’arrivo di Super Pippo ha ovviamente spostato qualche prospettiva. Lui i contatti ce li ha, soprattutto con quel Galliani che è stato a tutti gli effetti un secondo padre, e che quindi potrà essere utile nel caldo asse col Monza (già fortemente attivo); ma anche con le società in cui ha fatto benissimo, tra cui il Benevento. Non si è chiesta la luna, non si è chiesta la Serie A, ma il budget si è per forza di cose alzato, così come l’asticella, anche perché di fronte a questa Serie B di giganti è necessario avere le spalle larghe per non rischiare il baratro.

E Inzaghi, tra l’altro, il messaggio chiaro l’ha lanciato. Pubblicamente, non sui nomi, ma sulle indicazioni tattiche. A nostra specifica domanda ieri, in conferenza stampa, sull’eventuale modulo, l’ex attaccante ha ammesso che a lui piace giocare solitamente “con 4 difensori, 3 centrocampisti e 3 attaccanti”. Insomma, quel 4-3-3 che ha utilizzato maggiormente nel corso della sua carriera da allenatore. “Mi piacerebbe giocare così se riusciremo a raggiungere gli obiettivi prefissati, altrimenti” si cambierà, così come anche fatto in passato (col Benevento il suo era un 4-4-2 offensivo, ma ha fatto anche 3-5-2, in particolari condizioni).

Il 4-3-3 è il “modulo di oggi”, quello moderno, quello utilizzato da gran parte degli allenatori e da tanti tra i migliori in Europa, soprattutto perché copre bene il campo ed esalta al massico il calcio veloce di questa epoca, ferma restando l’interpretazione che poi ognuno ne dà (chi palleggia molto di più, come Guardiola, chi invece ama rapidità e verticalità, come Klopp). Senza scomodare i grandissimi, però, ci limitiamo semplicemente ad evidenziare che le idee sono chiare. Il 4-3-3 di Inzaghi è frutto di un atteggiamento coraggioso e aggressivo, di una squadra che sfrutta molto la corsia di esterni (i terzini spingono molto), la costruzione dal basso, la verticalità sugli attaccanti. Questo, nella sua massima espressione, e cioè quella di una squadra composta da calciatori adatti al suo modo di intendere il modulo, come appunto accaduto soprattutto tra Venezia, Benevento e Brescia. “Giocare bene a calcio”, ha predicato ieri il Presidente Cardona. E Inzaghi vuole dunque cominciare col 4-3-3 e ha chiesto di avviare i contatti su determinati profili, approfittando degli agganci di cui sopra, i frutti raccolti di una grande carriera. Non per niente, uno dei nomi che affascina maggiormente, seppur tutt’altro che semplice, è Roberto Insigne, che Reggio Calabria conosce bene e che anche l’allenatore conosce bene, per averlo allenato a Benevento con successo (lo utilizzava da ala nell’attacco a 3 o da esterno di centrocampo nel super offensivo 4-4-2 che in realtà era spesso un 4-2-4).

Al di là di quelli che possono essere i rinforzi in questo o quel ruolo, tuttavia, le urgenze maggiori si registrano tra porta e centrocampo. Lì, a livello numerico, c’è davvero poca roba. Anzi, i portieri non ci sono proprio, e non per niente è in quel ruolo che si stanno scandagliando tutta una serie di profili affidabili per la B. In mezzo, invece, è rimasto il solo Crisetig tra i titolari, considerando la cessione di Bianchi e i calciatori in prestito che sono già andati via alla fine della scorsa stagione. Con il 4-3-3, è necessaria soprattutto la presenza di diverse mezz’ali di movimento e inserimento. A tal proposito, da non dimenticare i messaggi indiretti di Barillà negli ultimi giorni. Lui ha “lanciato l’amo”, ma per ora la società non si è mossa. E’ chiaro che questi giorni saranno intensissimi e che a breve arriveranno le prime ufficialità.

Condividi