Covid, medici e studiosi bocciano il Governo italiano: “chiusura scuole e obbligo vaccinale sono scelte politiche insensate”

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Alcuni medici, professori e scienziati italiani hanno redatto un documento critico, analizzando le scelte del Governo italiani in questi due anni e mezzo di pandemia: “Cosa è andato storto nelle politiche anti-Covid”

“Cosa è andato storto nelle politiche anti-Covid”: titola così il documento critico di alcuni medici e scienziati italiani che si sono soffermati sulle modalità e le decisioni dei Governi che hanno gestito in questi due anni e mezzo la crisi sanitaria legata al Covid-19. “In base alle conoscenze disponibili all’inizio della pandemia era difficile capire quali scelte sarebbero state più efficaci. Oggi si possono valutare tali scelte, e individuare quelle sbagliate. Vinayak Prasad, ematologo-oncologo e professore associato di Epidemiologia e Biostatistica presso l’Università della California, ha stilato recentemente un elenco degli errori commessi durante la pandemia. Noi abbiamo preso spunto dallo stesso e questo è il nostro punto di vista anche rispetto all’Italia partendo dalle evidenze scientifiche attuali”, spiegano in una nota. L’articolo pubblicato porta la firma di: Sara Gandini (epidemiologa biostatistica), Mariano Bizzarri (oncologo e saggista), Emilio Mordini (medico psicoanalista e filosofo), Fabrizio Tuveri (medico), Maurizio Rainisio (matematico statistico), Marilena Falcone (ingegnere biomedico), Maria Luisa Iannuzzo (medico legale), Elena Flati (biologa nutrizionista e farmacista), Clementina Sasso (astrofisica), Ugo Bardi (chimico).

Quali sono, dunque, gli errori commessi dalla politica e le evidenze scientifiche attuali? Gli scienziati contestano in primis la chiusura delle scuole: quella nella primavera del 2020 è definita “difendibile, ma “il protrarsi delle chiusure dopo l’agosto del 2020 è stato un grave errore. In quel momento già si avevano dati sufficienti per concludere che tali misure erano completamente inutili. Di fatto, la maggior parte dei paesi occidentali aveva ripristinato la didattica in presenza. Se l’intenzione era prendersi cura dei giovani e dei più vulnerabili, il risultato per chi, come l’Italia, ha mantenuto le chiusure è stato – al contrario – quello di mettere a rischio il loro futuro. L’Italia ha il triste primato europeo di avere tenuto le scuole di ogni ordine e grado chiuse più a lungo, in particolare le primarie al Sud e le secondarie di secondo grado in tutta Italia, con effetti su dispersione e salute mentale e fisica che stanno via via emergendo in modo drammatico”.

Altro punto centrale del documento è l’obbligo vaccinale, definito “insensato”. Perché: “l’obbligo dovrebbe essere imposto solo nel momento in cui il beneficio per la collettività giustifica la sospensione di una libertà fondamentale come il diritto all’autodeterminazione della salute. Nell’autunno 2021, era ormai evidente che i vaccini non erano in grado di fermare le nuove varianti e che il vaccino non blocca il contagio; pertanto, l’obbligo vaccinale era ingiustificato eticamente e costituzionalmente in quanto la collettività non sarebbe comunque stata protetta contro la trasmissione del virus. In Danimarca il direttore del National Board of Health, Søren Brostrøm, ha chiesto scusa per la campagna di vaccinazione ai bambini. E ora abbiamo anche la conferma della importanza della immunità naturale nel ridurre il rischio di infezioni e malattia da Omicron, meglio di due dosi di vaccino”.

Inoltre, l’idea che il vaccino fosse necessario per far tornare i bambini e gli adolescenti alla normalità “è stata particolarmente inquietante”. Questa tesi è sostenuta dal fatto che “era chiaro che i vaccini non bloccavano i contagi e che proporli per i bambini e i ragazzi non avrebbe protetto la collettività”. Altro grave errore sarebbe stato quello di “vaccinare gli operatori sanitari e insegnanti sotto i 40 anni prima degli anziani”. Inoltre, attacco anche nei confronti delle case farmaceutiche: “il vaccino Moderna che si è dimostrato causare molte più miocarditi rispetto a quello che ci si aspettava soprattutto nei giovani maschi”.

Gli scienziati, riferendosi soprattutto ai governi Conte e Draghi ci tengono ad aggiungere l’inutilità delle misure di contenimento “draconiane”: “l’8 marzo 2020, quando è stato decretato il lockdown, l’epidemia stava già rallentando e le misure prese non hanno minimamente modificato la tendenza di crescita dei casi”. Ma anche l’implosione dei sistemi ospedalieri “è stata palesemente dovuta a una difficoltà che perdurava da anni dovuta anche ai tagli economici subiti dal sistema”.

Capitolo a parte sull’“abuso del Green Pass”. “Preme segnalare – si legge nel documento pubblicato su LaFionda – anche l’abuso del green pass nei confronti dei giovani:  in Italia il green pass da vaccinazione o il green pass base sono stati per 9 mesi, quasi un intero anno scolastico, precondizione per: frequentare aule, lezioni, esami e sostenere esami di laurea in università, obbligatori  per salire sui mezzi di trasporto anche locali sin dai 12 anni e per partecipare a attività sportive”. Un grande flop anche i bollettini Covid giornalieri, con l'”incapacità di ISS e del governo di interpretare correttamente e comunicare i dati”. E ancora l’epidemiologia difensiva e la ricerca del rischio zero.

“E potremmo andare avanti ancora – concludono gli studiosi – . Abbiamo più volte portato all’attenzione pubblica la letteratura scientifica e i dati che non giustificavano (e ancora non giustificano) certe scelte governative riguardo le chiusure, l’obbligo di mascherine e la politica vaccinale. In particolare ci siamo schierati apertamente contro la chiusura delle scuole e contro strumenti coercitivi e ricattatori come il green pass e abbiamo evidenziato i danni imponenti, nel breve e nel lungo termine, di tali misure sulla salute fisica e mentale delle persone, oltreché sull’economia”.

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