Verso le elezioni, la matassa del centro/sinistra: il Pd rompe con il M5S, il “campo largo” è già saltato

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Verso le elezioni, il Partito Democratico guarda per le alleanze ai partiti vicini al programma di Mario Draghi, già saltata l’alleanza con il M5S e Conte

La situazione all’interno del “campo progressista” è alquanto caotica. Il terremoto avvenuto a Roma con la caduta del Governo Draghi ha creato delle crepe nel Centro/Sinistra con la divisione netta tra Pd e Movimento 5 Stelle di Conte basti pensare che il segretario Dem, Enrico Letta, ha sostanzialmente rotto il patto con i grillini. Cosa fare allora per il Partito Democratico? La linea è sostanzialmente questa: dare vita ad una piattaforma di governo in linea con l’agenda del governo Draghi.

Sul campo ci sono Matteo Renzi, Carlo Calenda, Luigi Di Maio ed i fuoriusciti di Forza Italia (Brunetta, Gelmini, Cabgini e probabilmente Carfagna), che si riconoscono nell’agenda dell’ex presidente della Bce: la convergenza, però, non si traduce automaticamente in una coalizione in quanto i vari “capi politici” si guardano con forte sospetto e alcune fratture sono ancora fresche (la scissione di Renzi dai Dem, la fuoriuscita di Carlo Calenda). E’ chiaro che, i tempi per stabilire le alleanze sono molto risicati con il voto alle porte, da qui a pochi giorni bisognerà iniziare a ragionare su liste e collegi.

Conte punta ancora ad un’alleanza con il Pd: “noi siamo progressisti”

“Il campo largo c’è ancora? Noi siamo una forza progressista, ma non per autodefinizione: siamo oggettivamente progressisti. Poi spetterà al Pd fare le sue scelte”, sottolinea il leader del M5S, Giuseppe Conte. Nel Partito Democratico c’è già chi si fa i conti facendo notare le difficoltà, senza i grillini, di essere competitivi nei vari dei collegi uninominali. Chi vivrà, vedrà!

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