Messina, sei un “modello da seguire”: Comieco celebra i DATI di successo per una raccolta differenziata da record

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“Messina esempio virtuoso di raccolta differenziata”: il risultato annunciato dal Ventisettesimo Rapporto Annuale sulla raccolta differenziata e riciclo di carta e cartone in Italia presentato da Comieco

L’Italia è nuovamente campione d’Europa nella classifica della sostenibilità e tra le varie città a spiccare è soprattutto Messina. A stabilirlo è il Ventisettesimo Rapporto Annuale sulla raccolta differenziata e riciclo di carta e cartone in Italia presentato da Comieco, il Consorzio Nazionale per il Recupero e Riciclo degli Imballaggi a Base Cellulosica. “Messina è un modello di riferimento – ha spiegato il direttore generale di Comieco Carlo Montalbetti – è partita da una raccolta che, come a Palermo, era intorno ai 25 kg per abitante e oggi è sopra i 50 kg. Palermo, per contro, da 25 è passata a 23 kg per abitante. È evidente che Messina ha una marcia in più – ha aggiunto – ed è una marcia in più che il prodotto della somma tra la buona azione dell’amministrazione e l’attenzione dei cittadini. Un’esperienza che va raccontata. L’obiettivo è quello di portare l’intera Sicilia da una media di 40 kg per abitante ai 50 kg che sono il ‘platfond’ di Messina”.

Una scelta non casuale, quindi, quella di scegliere Messina come città per presentare il Rapporto Annuale. Nel 2021, oltre 3,6 milioni di tonnellate di materiale cellulosico sono stati differenziati complessivamente in tutto il Paese. In particolare, il Sud Italia ha visto una crescita positiva del 4,3% grazie all’impegno di realtà come quella di Messina, classificata quest’anno capolista tra i comuni più virtuosi d’Italia, scelta proprio come sede della presentazione dei dati nazionali. “Abbiamo scelto Messina perché essa rappresenta un caso esemplare di come la raccolta differenziata possa crescere in tempi rapidi e siamo convinti che Messina rappresenti un buon esempio che certamente servirà come riferimento per tutte le altre province siciliane”, ha spiegato il presidente di Comieco, Alberto Marchi.

I numeri presentati mostrano chiaramente il miglioramento generale in Italia. Circa 38mila le tonnellate raccolte in più dalle Regioni meridionali, con una crescita del 4,3%, seconda di poco a quella del Centro, con il 4,5%, e superiore a quella delle Regioni settentrionali, dove la raccolta è aumentata del 2%. A Sud il salto più consistente, spiega il Rapporto di Comieco, è proprio quello della Sicilia che con 14mila tonnellate in più supera i 40 kg per abitante per la prima volta nella sua storia, contribuendo per ben un terzo alla crescita del Mezzogiorno e per il 13% alla crescita complessiva nazionale. E anche se gli obiettivi al 2030 risultano centrati e superati con notevole anticipo restano ampi margini di miglioramento. Circa 800mila le tonnellate di imballaggi cellulosici che ancora oggi finiscono in discarica o in inceneritore, calcola il consorzio, da recuperare lavorando alla riduzione del gap che ancora separa le regioni del Nord da quelle del Centro-Sud (dalle quali sfuggono 550mila tonnellate) e sviluppando la raccolta differenziata sull’intero territorio nazionale.

27° Rapporto Annuale Comieco: i dati e l’analisi sulla raccolta differenziata di carta e cartone in Italia

Il mercato del macero è stato favorito negli ultimi anni “dalla crescente domanda di carta e cartone da imballaggio alimentata dal boom degli acquisti online e del delivery”, spiega nel suo Rapporto Comieco, che poi prosegue: “tre i siti produttivi un tempo dedicati alla produzione di carta grafica riconvertiti alla produzione di carta da imballaggio nell’arco degli ultimi tre anni, contribuendo all’aumento della domanda interna di maceri, giunta oggi a superare i 6 milioni di tonnellate l’anno”. Se l’intera industria cartaria impiega oggi il 62% di carta da macero nelle nuove produzione, nel settore del packaging, dice il consorzio, si arriva a superare il 90%, con un volume della produzione pari a 5,2 milioni di tonnellate secondo alla sola Germania. “Tutto quello che viene raccolto è integralmente riciclato in Italia – chiarisce Montalbetti – l’industria cartaria nostrana oggi fa registrare il tasso di crescita maggiore in Europa nell’utilizzo di carta da macero. È il segnale più significativo della competenza italiana nel campo dell’economia circolare e in particolar modo nel settore della carta”.

Resta ancora il nodo della qualità. “A differenza delle raccolte svolte presso le attività commerciali, la differenziata domestica presenta ancora nel 50% dei casi livelli di impurità tali da rendere necessario il ricorso a operazioni industriali di pulizia, indispensabili a garantire la compatibilità degli imballaggi post consumo con i cicli industriali di riciclo in cartiera. Percentuali che al Sud – spiega Comieco – arrivano anche al 75%. Assicurare la migliore qualità già in fase di raccolta, chiarisce il consorzio, diventa essenziale per migliorare l’efficienza e l’economicità lungo tutta la filiera, che oggi conta 361 impianti di riciclo e 58 cartiere”.

“I numeri che registriamo nei nostri impianti sono preoccupanti – dice Carmelo Marangi, vice presidente di Unirima, l’associazione dei produttori di macero – è sempre più difficile per i riciclatori trovare spazi per il recupero o lo smaltimento delle frazioni estranee. Bisogna agire sulla comunicazione al cittadino per migliorare la qualità della raccolta e diminuire i costi della selezione dei materiali da fornire alle cartiere”. Cartiere che, dal canto loro, sottolineano la necessità di aumentare la capacità complessiva di recupero energetico del sistema nazionale per accogliere gli scarti generati a valle delle filiere del riciclo. “Il Programma Nazionale di Gestione dei Rifiuti ha compreso questa esigenza – commenta il vice presidente di Assocarta, Carlo De Iuliis – l’industria è pronta a fare la sua parte”.

Raggiunti gli obiettivi di riciclo degli imballaggi cellulosici UE 2030: l’Italia conferma il suo record della sostenibilità

Dal Rapporto Comieco risulta come l’Italia per il secondo anno consecutivo abbia raggiunto l’obiettivo UE 2030 per il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici fissato all’85%, sia attraverso le raccolte differenziate comunali, sia con i flussi di imballaggi intercettati presso aziende e grandi utilizzatori. Un risultato importante, raggiunto grazie alla capillarità del sistema industriale del Belpaese, pronto a ripartire dopo un periodo drammatico come quello vissuto in due anni di pandemia, non solo con i consumi, ma anche con i servizi alla base della cura del territorio. A partire dalle realtà considerate più periferiche, ma in grado di dare all’intera nazione un contributo enorme anche in termini ecologici.

27° Rapporto Annuale Comieco: i numeri del 2021

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