Messina: è morta a Roma Madre Diodata Guerrera, ex superiora delle religiose del Divino Zelo

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Il ricordo della Madre M. Teolinda Salemi

Si è spenta nella mattinata di lunedì 18 luglio 2022, presso l’Ospedale “Vannini”, a Roma, Madre M. Diodata Guerrera della SS.ma Trinitià. Fu eletta Superiora Generale il 28 luglio 1998 durante il decimo Capitolo Generale, e fu rieletta il 22 luglio 2004 durante l’undicesimo Capitolo Generale. Diodata Guerrera era nata a Messina il 25 gennaio del 1948 ed è stata battezzata il 31 marzo 1948 nella Cattedrale della città con il nome di Domenica, ha ricevuto il sacramento della cresima nella Parrocchia di Santa Caterina V. e M. Diocesi di Bitonto il 12 giugno 1960. E’ entrata nell’Istituto Figlie del Divino Zelo il 23 febbraio del 1966 nella Comunità di Messina C.M., dove ha vissuto anche il periodo del postulantato; è stata ammessa al Noviziato a Messina il 2 ottobre del 1966. Ha emesso la prima Professione il 7 ottobre 1968, a Roma, nelle mani di Madre M. Cuoreina Raffa, e la Professione perpetua sempre a Roma il 23 settembre 1973, nelle mani della Madre M. Lina Cavallo.

“Madre Diodata è stata una sorella e Madre che tutte abbiamo avuto e praticato”, racconta Madre M. Teolinda Salemi, Superiora generale. “Ottima docente – prosegue – , curava di tenersi sempre aggiornata, e amava dedicarsi a chi aveva meno opportunità di riuscita. Manifestava una grande capacità di ascolto, questo dono lo si è colto sia negli anni del suo servizio a Messina come docente prima, poi come Preside e come Madre Generale nel servizio a tutto l’Istituto. Con il suo fare sereno e pacato, si interessava di ogni persona, alunno o sorelle, aveva cura della crescita integrale di ciascuno. Il suo spirito materno e lo zelo per le anime, la rendeva una “Buona operaia” nella messe del Signore, convinta che i giovani andavano accompagnati per le scelte della vita. Madre Diodata è stata una FDZ con grande senso apostolico: donna intelligente e operativa, sapeva vedere le necessità e rispondere alle esigenze del momento in modo concreto. Il suo carattere era deciso e forte, ma sapeva voler bene e farsi voler bene. Quando poi col passare del tempo gli acciacchi si fecero più evidenti, ha saputo accogliere la malattia con disinvoltura, senza chiudersi in se stessa e ringraziando sempre di tutto. Il suo è stato un lungo cammino vissuto nell’amore, nel servizio, nel dolore accolto e accettato. Ora la pensiamo nella pienezza di luce insieme a tutti i santi e, sempre nell’atteggiamento di attenzione per gli altri, ci ottenga il dono di vocazioni gioiose e la grazia di camminare in santità secondo le direttive del XIV Capitolo Generale in corso”, conclude Madre M. Teolinda Salemi.

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