Migranti, La Verità non risparmia Lamorgese: “Calabria, Sicilia e Sardegna sotto assedio”

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L’accoglienza ancora al collasso e diventa un tema per le prossime elezioni. Salvini si fa già avanti: “il 25 settembre gli italiani potranno finalmente scegliere di cambiare: tornano sicurezza, coraggio e controllo dei confini”

“Il canto del cigno della Lamorgese: 1.774 clandestini sbarcati in 24 ore. Sardegna, Sicilia e Calabria finiscono sotto il violento assedio della nuova ondata di profughi. Accoglienza ancora al collasso”. Sono questi il titolo e il sottotitolo dell’articolo pubblicato oggi in seconda pagina dal quotidiano La Verità che non risparmia il ministro degli Interni Luciana Lamorgese. Il giornalista Fabio Amendolara fa la conta degli sbarchi e dei migranti giunte sulle coste delle tre Regioni italiane negli ultimi giorni ed è chiaro che si tratta di un’emergenza.

In Sicilia sono stati giorni da paura: “un peschereccio che era partito dalla Libia con 674 passeggeri ha cominciato a imbarcare acqua mentre si dirigeva in Calabria. Con un primo trasbordo, dirottato verso Messina, sono arrivati in porto in 227. E con cinque cadaveri a bordo. Gli altri erano stremati dal caldo e dalla sete. E tra loro c’erano anche alcuni bambini. La prefettura di Messina ha allestito al molo Norimberga una mini struttura per l’accoglienza. Altri 447 sono stati trasferiti su motovedette della Guardia costiera e destinati ad altri porti. A Catania, per esempio, ne sono stati mandati 150. In 154 sono poi arrivati sfiniti al porto di Crotone, dopo un trasbordo sulla nave militare Di Bartolo della Guardia di finanza. Alcuni hanno accusato malori a causa del caldo torrido”.

E a Lampedusa la situazione non è migliore: “l’hotspot è di nuovo al collasso, con quasi 1.600 presenze su 350 posti disponibili. Gli sbarcati devono quindi arrangiarsi con tappetini di gommapiuma e coricarsi dove riescono a trovare un posto in cui non ci sia troppa immondizia. Gli oltre 600 di ieri sono arrivati alla spicciolata con 26 diversi approdi. Gli ultimi giunti in porto sono 73 tunisini che viaggiavano su tre barchini malandati. In 23, invece, sono scesi nel pomeriggio con due scafi partiti da Chebba e Sidi Mansour in Tunisia. Altri 73, partiti da Sfax, Zazis, Gabes e Kerkenna, con quattro barche, sono stati intercettati in mattinata al largo. Quasi 500 erano arrivati tra la notte e l’alba”.

“Sono sgomento”, ha commentato il governatore siciliano Nello Musumeci, che ha aggiunto: “nel prossimo governo di centrodestra la tutela dei confini deve tornare ad essere una priorità”. Ma il governatore ha anche ammonito: “smettiamola con la retorica buonista, chi dice che va tutto bene condanna alla disperazione decine di migliaia di uomini e donne”. Il leader della Lega Matteo Salvini ha cercato di tranquillizzarlo: “il 25 settembre gli italiani potranno finalmente scegliere di cambiare: tornano sicurezza, coraggio e controllo dei confini”. Con gli sbarchi di ieri si è arrivati a quota 34.013, contro i 25.552 dello stesso periodo del 2021 e i 10.903 del 2020, è questa la dimostrazione numerica che i temi di immigrazione e accoglienza terranno banco nel corso della prossima campagna elettorale. Salvini guarda già al nuovo ruolo di Ministro degli Interni, si preannuncia anche per questo un’estate ricca di polemiche sotto l’ombrellone.

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