Patto per Reggio, Iatì: “138 milioni annunciati a basso profilo, vi spiego perché”

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La firma del Patto per Reggio “non è assolutamente frutto di un lavoro certosino svolto da questa amministrazione, ma della volontà del Governo di aiutare tutti gli enti locali che versano in gravi difficoltà finanziarie”, spiega l’ex Consigliere Comunale Filomena Iatì

Un provvedimento di enorme rilevanza, ma per il quale è stato adottato un profilo “basso” per l’annuncio. L’ex Consigliere Comunale Filomena Iatì spiega il comportamento adottato dall’Amministrazione del sindaco f.f. Paolo Brunetti in merito ai fondi ottenuti dal Patto per Reggio: “a distanza di tre mesi dal passaggio in consiglio comunale (che, in realtà, si era limitato solo ed esclusivamente a ratificare, come sempre, un atto preconfezionato da pochi eletti), il Presidente del Consiglio dei Ministri, il 19 luglio, e il Sindaco f.f., il 20 luglio, hanno finalmente sottoscritto il cosiddetto Patto per Reggio, un accordo che, come già accaduto negli altri capoluoghi di città metropolitana interessate allo stesso provvedimento, garantirà al nostro Comune di beneficiare di una somma di circa 138 milioni in vent’anni, a condizione che vengano rispettati tutti gli impegni assunti tra i quali vi è anche quello di assicurare risorse proprie pari ad un quarto del contributo statale concesso! Se con “magnanimità” si vuole riconoscere al sindaco sospeso e all’assessore al bilancio il merito di essere riusciti a “portare Reggio all’attenzione (??)della Corte Costituzionale”, così come evidenziato dall’assessore Calabrò, è pur vero che il contributo economico concesso non è certamente frutto della presunta credibilità recuperata da questa amministrazione sui tavoli romani, ma solo ed esclusivamente, come ho già ripetutamente affermato durante il mandato di consigliere comunale, frutto della volontà dello Stato di intervenire in favore di tutti quei capoluoghi di città metropolitana che presentano un disavanzo pro capite superiore a 700 euro”.

La volontà è stata ulteriormente riaffermata nel Decreto Aiuti “che ha garantito lo stesso intervento previsto per la nostra città insieme a quelle di Napoli e Torino, anche a tutti i capoluoghi di provincia che presentano un disavanzo pro capite superiore a 500 euro – prosegue l’attivista di Impegno e Identità – . Ecco perché l’accordo è passato in sordina e l’annuncio della firma del patto che, nelle altre città interessate ha seguito un percorso caratterizzato dalla trasparenza e dalla partecipazione, (termini, ahimè, sconosciuti da questa pseudo amministrazione), è stato dato dal sindaco ff e dall’assessore al bilancio quasi come fosse una comunicazione qualsiasi! Peraltro con l’illustrazione di slides che differiscono dal contenuto del patto sottoscritto relativamente agli impegni assunti dal comune!”.

“Tutti ricordiamo – scrive ancora l’avvocato Iatì – le dichiarazioni degli amministratori e le rassicurazioni sul risanamento delle finanze comunali e sull’uscita anticipata dal piano di rientro dal debito in occasione del varo del cosiddetto Decreto Agosto del 2020 che ha concesso un contributo di circa 70 milioni di euro alla nostra città! Ma le finanze non sono state risanate e ancora una volta Reggio è tra le tante città che potranno beneficiare di un contributo per questioni legate alle gravi difficoltà finanziarie e che presentano un disavanzo notevole! Disavanzo che, contrariamente a quanto asserito dall’assessore Calabrò, è bene precisarlo, non è pari a 1300 euro pro-capite, bensì a 1400 euro così come sancito dalla conferenza Stato-città. Per non parlare dell’ammontare del debito complessivo del nostro comune, ad oggi sconosciuto dai Reggini! Piuttosto che continuare nello storytelling del “risanamento delle finanze del comune di Reggio Calabria” i nostri amministratori potrebbero guadagnare un po’ di credibilità se dichiarassero pubblicamente e con umiltà, una volta per tutte, a quanto ammonta il debito complessivo (disavanzo annuale più debito) della nostra città! A Napoli e Torino le rispettive amministrazioni sono state oneste con la cittadinanza fornendo questo dato corredato persino dall’incremento/decremento registrato annualmente!”.

Quando lo faranno gli amministratori? Filomena Iatì se lo chiede e si risponde: “i Reggini devono essere consapevoli che la firma di questo patto, importante per la Città (perché se saranno rispettati gli impegni assunti, le somme previste porteranno ossigeno alle casse del comune e si dovrebbe avviare un percorso di risanamento strutturale del bilancio che favorisce il riequilibrio finanziario), non è assolutamente frutto di un lavoro certosino svolto da questa amministrazione come sindaco f.f. ed assessore vogliono far credere ma, ribadisco, della volontà del Governo di aiutare tutti gli enti locali che versano in gravi difficoltà finanziarie”.

“Adesso l’auspicio è che questa amministrazione sia in grado di rispettare gli impegni assunti, impegni che, come emerso dalla stampa quest’oggi, sono in parte diversi e sicuramente più “onerosi” di quelli contenuti nell’accordo approvato dal consiglio comunale nel mese di aprile e che è stato possibile modificare perché il sindaco f.f. è stato autorizzato, dal consiglio comunale, ad apportare eventuali modifiche in sede di sottoscrizione dell’accordo! Questa “delega” che, manco a dirlo, in sede di commissione prima e di consiglio dopo, ho aspramente criticato perché a mio avviso “illegittima “ ha consentito che le richieste di modifica dell’accordo da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri non siano state oggetto di una nuova deliberazione del consiglio comunale, bensì di una “libera valutazione” del sindaco f.f.! Senza neanche una preventiva informazione di “cortesia” ai consiglieri comunali! Ulteriore dimostrazione della partecipazione democratica! La democrazia funziona quando a decidere sono in due e uno dei due è malato (Winston Churchill)!”, conclude Iatì.

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