Reddito di cittadinanza, Conte: “non si tocca, ha tolto braccia alla mafia”

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Il leader del M5S difende la misura di sussistenza e commenta un’intercettazione fra boss palermitani che lamentano difficoltà nel reclutare manovalanza

Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, difende il reddito di cittadinanza e come esempio porta l’intercettazione di un dialogo tra boss mafiosi palermitani. Questi, infatti, lamentano difficoltà nel reclutare “picciotti” perché molti di essi oggi preferiscono la misura di sussistenza economica garantita dallo Stato piuttosto che la criminalità. E’ questo anche un monito contro chi all’interno del Parlamento vuole abolire l’assegno e sta facendo pressione politica nelle ultime settimane.

“Il reddito di cittadinanza non è stato solo un paracadute sociale per molte famiglie – scrive Conte su Facebook – nei periodi più bui della crisi pandemica. Ha rappresentato anche una concreta possibilità per molti che, pur stretti dal giogo della fame, hanno potuto sottrarsi al ricatto delle organizzazioni criminali. Le intercettazioni emerse nell’ambito dell’operazione “Vento” hanno confermato la bontà di uno strumento che ha tolto braccia alle mafie: il reddito di cittadinanza non ha contrastato solo sfruttamento e lavoro nero, ma anche criminalità e violenza, agendo come presidio di legalità”.

“In Sicilia, grazie anche alla tenacia del M5S e di Barbara Floridia – candidata alle primarie per le Presidenziali in Sicilia – la lotta alle mafie passa anche da dispositivi di inclusione e di protezione sociale. Per queste ragioni, le parole di qualche politico che si sgola per chiedere l’abolizione del reddito di cittadinanza suonano, più che ridicole, pericolose: la Politica ha il dovere di non perdere il contatto con la realtà”, conclude Conte.

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