L’allora emergente tecnico del Milan, alla prima esperienza in una Prof in panchina (era il 2014-2015), ebbe il coraggio – e un po’ anche la necessità, in virtù di un reparto offensivo che scarseggiava e di una squadra in totale rifondazione – di provare per la prima volta Menez centravanti, riferimento centrale del 4-3-3 o 4-2-3-1. Esperimento riuscito? Riuscitissimo!
Lo scopriremo presto, ma chissà che nella scelta – oltre alla voglia di una passeggiata sul Lungomare Falcomatà – non abbia influito anche l’aver ritrovato Jeremy Menez. Certo, con 7 anni in più, ma la verve è rimasta quella. Filippo Inzaghi è il nuovo allenatore della Reggina ma il “bello” comincia adesso. Sì, perché l’ufficialità arrivata oggi mette chiaramente nelle condizioni lui e il club di programmare la stagione alla velocità della luce. Giovedì c’è il raduno, poi si parte, anche perché tra meno di un mese già si gioca e c’è un mercato tutto da decifrare.
Tra chi è già partito (Bianchi, oggi al Cesena) e chi potrà arrivare, c’è chi dovrebbe rimanere ed è Jeremy Menez. Il francese, dopo un anno e mezzo in chiaro-scuro, tra qualche gol e prestazioni altalenanti, con Stellone aveva trovato il suo equilibrio, di presenze, prestazioni (importanti) e reti decisive. E ora? E ora ritrova Pippo Inzaghi. L’allora emergente tecnico del Milan, alla prima esperienza in una Prof in panchina (era il 2014-2015), ebbe il coraggio – e un po’ anche la necessità, in virtù di un reparto offensivo che scarseggiava e di una squadra in totale rifondazione – di provare per la prima volta Menez centravanti, riferimento centrale del 4-3-3 o 4-2-3-1. Esperimento riuscito? Riuscitissimo! 16 gol in quella stagione di Serie A per “Houdini” e record per lui in carriera. Un feeling importante tra i due, anche in virtù di un ruolo – quello di bomber d’area – che nessuno come Inzaghi può insegnare a chiunque. E la speranza è che possa essere così anche a Reggio.
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