Reggio Calabria, la sentenza della Cassazione e i dati sulle elezioni comunali del 2002: “quando Scopelliti vinse contro le cosche”

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Reggio Calabria, la ricostruzione delle elezioni comunali del 2002 e il ruolo del clan De Stefano contro l’elezione di Scopelliti

In occasione delle celebrazioni per il 52° l’anniversario della Rivolta di Reggio Calabria, oggi sulla Gazzetta del Sud il giornalista Piero Gaeta ha ricostruito i teoremi secondo cui la ‘ndrangheta e l’estrema destra avrebbero avuto un ruolo nella Rivolta nell’ambito di particolari strategie nazionali. Un teorema, appunto, rilanciato dal maxi processo Gotha ma recentemente smentito dalla Corte di Cassazione nella sentenza del rito abbreviato. I Supremi Giudici, infatti, hanno dimostrato come l’avvocato Giorgio De Stefano (che era tra i principali imputati del processo ed è stato assolto) avesse provato ad ostacolare l’ascesa politica di Giuseppe Scopelliti, “un dato che capovolge la storia politica della città e acquista ancor più spessore guardando proprio i numeri delle elezioni comunali del 2002, quelle che per la prima volta porteranno un figlio del Msi, cresciuto a pena, basket e Fronte della Gioventù, sulla poltrona più importante di Palazzo San Giorgio“.

Il giornalista della Gazzetta riporta la sentenza del processo Gotha e spiega che “in quelle elezioni vinte proprio da Scopelliti al primo turno (facendo riferimento alle comunali del 2002, ndr) il campione della destra fece flop proprio nel rione Archi, nella casa di quei De Stefano che si supponeva fossero “neri”. Nelle dieci sezioni di Archi Scopelliti andò cento voti sotto le sue liste (3166 contro 3268) mentre il candidato del centrosinistra conquistò 400 voti in più rispetto alla sua coalizione (2535 contro 2117)“. Ma che nel 2002 Scopelliti avesse vinto le elezioni comunali contro il volere dei clan lo aveva già illustrato bene nel dettaglio il collaboratore di giustizia Antonino Fiume nell’interrogatorio con l’allora sostituto procuratore generale di Reggio Calabria Mollace.

Altro indizio – conclude Gaeta – sempre Archi è stato il territorio in cui nelle comunali del 2020 si verificarono i brogli elettorali per cui è indagato un consigliere di centrosinistra (Castorina, ndr). Ma su questo sta ancora indagando la Procura“.

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