Rugby, verso Italia-Georgia: intervista al Presidente della Federazione Georgiana Soso Tkemaladze

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Domenica a Batumi la sfida di Rugby tra Italia e Georgia: intervista al Presidente della Federazione Georgiana di Rugby Soso Tkemaladze

Il 10 luglio di quest’anno, le squadre nazionali di rugby dell’Italia e della Georgia si incontreranno a Batumi, in una delle città più belle della costa georgiana del Mar Nero. La squadra italiana fa parte “Sei Nazioni”, tuttavia l’equipe georgiana è abbastanza ben preparata per fronteggiarla. In occasione della partita tra Italia e Georgia, abbiamo realizzato un’intervista al Presidente della Federazione Georgiana di Rugby, Soso Tkemaladze.

Signor Presidente, come sarà questo gioco e quali sono le sue aspettative?

È difficile parlare in anticipo. La nazionale italiana di rugby è una squadra molto forte, membro di “Sei Nazioni”, naturalmente sarà difficile giocare con loro; tuttavia, la cosa significativa è l’importanza di questa stessa partita. C’è una grande gioia in Georgia per via della partita contro l’Italia, la visita della nazionale italiana è un grande onore per tutti i georgiani, appassionati di rugby. Nonostante una serie di sconfitte, l’Italia negli ultimi anni ha migliorato rapidamente il suo gioco, questa squadra non è più quella con la quale ha giocato la nazionale georgiana 5 anni fa, la  nazionale italiana è ora una squadra molto più forte. Ovviamente batteremo per la vittoria. Il dottor Marzio Innocenti, Presidente della Federazione Italiana Rugby, sarà presente alla partita di Batumi, è già arrivato in Georgia, e desideriamo ringraziare a lui ancora una volta per  la sua attenzione nei nostri confronti. Ci sentiamo costantemente supportati da lui. Due mesi fa l’Italia ha vinto contro il Galles e vorrei cogliere l’occasione per congratularmi con loro per il successo. Personalmente, quello che amo del rugby è il fatto che i vinti e i vincitori si applaudono sinceramente a vicenda. Avremmo preferito che questa partita avesse luogo un po’ più tardi per poter riprenderci ancor di più dopo la lunga pausa a causa del Covid. È vero che abbiamo avuto le partite di francising? Per poter giocare di più sia in Africa che in Supercoppa, e c’è stata una significativa mobilitazione delle forze, però la partita contro l’Italia sarà difficile“.

Qual è il posto del rugby nella vita dei georgiani, il rugby è lo sport preferito del Suo Paese?

Il rugby è parte integrante  dei georgiani, in Georgia abbiamo uno slogan: “Il rugby è il nostro gioco”. Nel mio Paese amano quando si vince a nome della propria patria. Si sa che rugby è molto amato in molte nazioni, ma in Georgia la carica patriottica è così forte che spesso, questo o  un altro gioco, o un altro sport diventa popolare  anche grazie a questo sentimento,  che è caratteristico per le piccole nazioni. A parte questo, il rugby è particolarmente popolare in Georgia, perché abbiamo un gioco sportivo tradizionale chiamato “leloburti”, che risale al periodo prima della cristianità. Leloburti è molto vicino agli elementi del rugby e a principio del gioco, e si gioca ancora oggi, i villaggi competono tra di loro. Il rugby è amato in Georgia perché è  un gioco di squadra in assoluto e questo è molto prezioso per noi, non solo nello sport, ma anche nella politica e nelle relazioni personali. Avete visto la partita della nostra squadra di ,,Under 20’’ contro la Scozia, che è finita a (77-15), tale risultato dà una spinta, una carica ai tifosi georgiani prima della partita contro l’Italia. I georgiani amano in modo particolare gli italiani,  ne potete convincervi da soli;  quando la Georgia non gioca, la maggior parte dei georgiani tifa per l’Italia. Incoraggiamo tutti a guardare questa partita, che vinca o perda, siamo fratelli e abbiamo un obiettivo: cerchiamo che sia più rugby nel mondo,  che siano più  giovani interessati a questo sport“.

In caso di vincita, la Georgia avrà più possibilità di diventare membro del “6 Nazioni”?

Non credo che la partita a Batumi sarà decisiva da questo punto di vista, sarà sicuramente un passo fatto in avanti. Il “6 Nazioni” è un’organizzazione privata e non credo che la Georgia sia pronta a sostituire l’Italia. La Georgia ha bisogno di 3-4 anni per essere pronta a partecipare a questo grande spettacolo e grande rugby, i giovani ci hanno mostrato un bel gioco. Ci hanno anche mostrato che tra 3-4 anni, i ragazzi di ,,under 20’’ saranno in Nazionale, e questa sarà la nostra disponibilità, anche se abbiamo molte parti da migliorare, compreso il prezzo del biglietto, che bisogna aumentare notevolmente, nonché sistemare diversi campi per i giochi di tale portata. Finora, abbiamo un nuovo campo qui, in Adjara. Stiamo pensando di costruire un altro campo di tale qualità nella capitale, dobbiamo anche raggiungere un livello di gioco stabile, dobbiamo muoverci lentamente verso questo obiettivo e spero che gli italiani ci aiutino in questo… Tuttavia, spetta al “Sei Nazioni” a decidere se ci saranno 6 nazioni o 8 nazioni. Stiamo vincendo i tornei europei di Rugby per 15-18 anni e non ci sono le nuove motivazioni. Le persone si sono un po’ stancate, anche i ragazzi stessi saranno demotivati. Non vogliono venire qui a giocare tali partite che abbasseranno il livello di sviluppo. Parliamo di Paesi come Romania, Spagna, Portogallo e così via. Pertanto, questo è una questione da discutere. Per ora il vincitore è il rugby, perché c’è una grande gioia in Georgia, è arrivata una squadra così importante e non vediamo l’ora che arrivi la partita del 10 luglio. La visita della Nazionale Italiana in Georgia è una grande motivazione e un onore per noi. Stanno arrivando molte celebrità e promettiamo ai tifosi una partita indimenticabile“.

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