Rifiuti in Sicilia, Bertolaso: “il termovalorizzatore è la strada vincente, ha funzionato ovunque”

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Potenziamento della differenziata, economia circolare e termovalorizzatori: questa è la strada che, secondo l’ex direttore della Protezione Civile, la Sicilia deve intraprendere per superare l’emergenza spazzatura

“Quando mi sono trovato a fronteggiare le emergenze dei rifiuti, anche sulla scorta dei paesi più avanzati in Europa abbiamo seguito una strada che si è rivelata vincente. A oggi il termovalorizzatore si è dimostrato ovunque il sistema più affidabile e sicuro delle molte alternative possibili”. E’ quanto afferma in un’intervista rilasciata al quotidiano La Sicilia l’ex direttore del dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso, che ieri ha partecipato ad un incontro organizzato da Anci Sicilia dal titolo “La gestione dei rifiuti in Sicilia: i termovalorizzatori?” insieme a Tommaso Castronovo di Legambiente.

“Quello che posso dire – prosegue Bertolaso – è che l’impianto di Acerra che ha dodici anni di età ha smaltito oltre dieci milioni di tonnellate di spazzatura e che io sappia non ha provocato problemi di salute a nessuno. Al momento non mi pare che siano superati, certo la tecnologia va per la sua strada, quando ci sarà qualcosa di più innovativo verrà preso in considerazione. Musumeci? Credo che l’idea del governatore siciliano di abbinare il potenziamento della differenziata, l’economia circolare e i termovalorizzatori, sia la cosa da fare”.

In questi quattro anni di mandato il problema dei rifiuti in Sicilia non è stato superato ancora, ma Bertolaso difende il presidente: “abbiamo vissuto stagioni e momenti complicati. Non dimentichiamo il Covid. Anch’io ho dato una mano all’inizio della pandemia in Sicilia. Credo che un giudizio sull’operato di un presidente non possa essere slegato dal contesto e dalle condizioni in cui è stato chiamato a operare. Musumeci ha governato con grande passione e nel migliore dei modi, merita di proseguire il suo operato. Spero che i partiti al momento di decidere ne tengano conto”.

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