Il Borscht, piatto tipico della cucina ucraina, diventa patrimonio dell’Unesco: sostegno anche dell’Italia

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La candidatura, avviata nel 2019, doveva essere valutata tra il 2023 e il 2024 ma il Comitato Unesco ha preferito anticipare di un anno e procedere con urgenza in quanto “data la situazione contingente del conflitto non si poteva attendere”

Il Borscht, piatto tipico della cucina ucraina, è stato iscritto nella lista dei patrimoni dell’umanità Unesco. Secondo quanto apprende l’Ansa, la candidatura – avviata nel 2019 – doveva essere valutata tra il 2023 e il 2024 ma il Comitato Unesco ha preferito anticipare di un anno e procedere con urgenza in quanto “data la situazione contingente del conflitto non si poteva attendere”. Approvazione avvenuta “all’unanimità e non c’è stata nessuna obiezione al parere che era stato elaborato dall’organo tecnico, l’Evaluation body Unesco, e l’ha fatto proprio senza nessuna modifica”. C’è il sostegno anche dall’Italia. Il piatto è a base di barbabietole, cavolo fresco, brodo, carne di manzo e maiale, panna acida.

“La vittoria nella guerra del Borscht è nostra”, ha scritto sui social il ministro della Cultura di Kiev Oleksandr Tkatchenko dicendosi soddisfatto per la decisione dell’Unesco. L’Ucraina “vincerà la guerra del Borscht e anche questa guerra”, ha scritto sul suo account Telegram, riferendosi al conflitto con la Russia. L’Ucraina condividerà la ricetta di questa zuppa con tutti i Paesi civilizzati, “e anche con quelli incivili, affinché abbiano almeno qualcosa di leggero, gustoso e ucraino”. La motivazione dell’inserimento come patrimonio non è legata all’eventuale perdita del piatto in sé, ma “alla pratica e alla tradizione delle conoscenze legate alla realizzazione del piatto che rischiano di disperdersi per via del perdurare del conflitto”.

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