“Happy Birthday to the Bronzi di Riace!”: la dedica del giornale statunitense

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Il giornale L’Italo-Americano, punto di riferimento per gli italiani negli Stati Uniti, celebra i Bronzi di Riace: “servono a valorizzare la nostra storia, ammirare l’ingegno dei nostri antenati e ricordare, sempre, che la cultura è la linfa vitale di una nazione”

“Wow, era bello come un Bronzo di Riace”: quante volte abbiamo utilizzato o sentito ripetere questa frase, e non ci siamo accorti che ormai proprio i Bronzi di Riace fanno parte del nostro linguaggio quotidiano. La bellezza classica delle due statue greche conservate al Museo Archeologico di Reggio Calabria è ammirata in tutto il mondo e supera di gran lunga i confini dello Stretto. Lo dimostra la speciale dedica riportata sul giornale “L’Italo Americano”, il bisettimanale al servizio della comunità italo-americana negli Stati Uniti. Istituito nel 1908, si tratta del più antico giornale italo-americano negli Stati Uniti con la missione di promuovere e preservare la cultura e il patrimonio italiano riportando in lingua inglese argomenti come arte e letteratura, istruzione, storia, affari, scienze, sport, stile di vita, solo per citarne alcuni.

Per l’occasione è stato scritto quindi l’articolo “Happy Birthday to the Bronzi di Riace!”. “In verità – si legge – , non è proprio il loro compleanno che viene celebrato ad agosto, ma il 50° anniversario della loro scoperta. Da quel giorno – era il 16 agosto 1972 – i Bronzi di Riace, forse la statua classica più famosa d’Italia, sono entrati nell’immaginario e nel linguaggio collettivo del Paese: le loro proporzioni perfette incarnano la bellezza classica al massimo; la loro posizione orgogliosa, il coraggio dei guerrieri; la loro fattura impeccabile, il talento ineguagliabile degli artisti greci vissuti cinque secoli prima di Cristo. Sono la bellezza classica e anche  il loro nome ne è sinonimo nel nostro linguaggio quotidiano”.

Il giornale spiega la storia della loro “grande scoperta” partendo da quando Stefano Mariottini informò le autorità di Porto Foricchio di Riace Marina (Reggio Calabria) della presenza di due statue sul fondo del mare, in un luogo poco distante dal porto. Un team di archeologi guidato dal dottor Giuseppe Foti li riportò in superficie: “non c’era traccia della presenza di eventuali altri reperti antichi, che rendevano chiara la presenza dei Bronzi in quel particolare segmento di mare abbastanza strano. Questo fu l’inizio del mistero che circonda i due guerrieri, un mistero che persiste ancora oggi, a più di 2000 anni dalla loro creazione e 50 da quando sono stati riscoperti”.

I Bronzi di Riace, ricorda l’Italo-Americano, sono conservati al Museo di Reggio Calabria, ma sono un bene prezioso per l’Italia. “Dopo il restauro a Firenze – viene ancora riportato – , dal 15 dicembre 1980 al 24 giugno 1981 i Bronzi furono al centro di una mostra speciale al Museo Archeologico di Firenze, che ebbe un successo incredibile: tanto che l’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini chiese di fermare le due statue al Quirinale, a Roma, per qualche giorno, mentre erano sul tragitto per tornare nella loro casa, a Reggio Calabria. La mostra romana (29 giugno – 12 luglio 1981), ebbe lo stesso successo di quella di Firenze”.

Tanti dettagli restano ancora misteriosi, come ad esempio il colore originario delle statue: “siamo certi che, in origine, fossero colorate, come mostra la sfumatura rossa delle labbra e dei capezzoli; i loro occhi – solo il Guerriero A li ha ancora, ma possiamo immaginare che il Guerriero B fosse lo stesso – sono fatti con pasta di vetro e calcite, con piccole pietre rosa usate per il loro dotto lacrimale. Anche il Guerriero A ha denti visibili, realizzati in argento. Ma ciò che probabilmente ha sbalordito di più restauratori e archeologi è il modo in cui sono stati resi i loro capelli e la loro barba: la lega utilizzata ha dato loro una tonalità dorata, il che significa che erano entrambi… biondi! L’originale sfumatura baciata dal sole dei loro corpi è stata creata anche mescolando abilmente diverse sostanze, in questo caso bronzo e solfuro di potassio”.

Infine, il giornale L’Italo-Americano annuncia gli eventi organizzati per il 50° anniversario dal ritrovamento, illustrando il vario programma con mostre d’arte itineranti anche all’estero e installazioni multimodali dedicate alla Magna Grecia e alla storia antica della Calabria. “L’Italia – conclude quindi l’articolo – è felice di celebrare i primi cinquant’anni trascorsi con i suoi Bronzi, antichi guerrieri, vestigia di un glorioso passato, e simbolo di perfezione, forza e bellezza. Da loro possiamo imparare molto: valorizzare la nostra storia, ammirare l’ingegno dei nostri antenati e ricordare, sempre, che la cultura è la linfa vitale di una nazione”.

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