Calabria, i sindacati richiamano l’attenzione del colosso Intel: “investa a Gioia Tauro”

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L’azienda statunitense è in trattativa col Governo italiano per un investimento da 4.5 miliardi di euro, ma non è ancora stato scelto il luogo su cui investire. I sindacati calabresi spingono la Regione a farsi avanti

“Il colosso statunitense dei microchip “Intel” scelga la Calabria per dare concretezza al suo investimento industriale. Nella nostra regione, infatti, esiste un’area industriale che risponde appieno alle necessità dell’azienda a stelle e strisce ed è quella di Gioia Tauro”. E’ quanto scrivono in una nota Angelo SposatoTonino Russo e Santo Biondo, rispettivamente Segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria. I sindacalisti esaltano la posizione geografica sulla Piana di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria, e richiamano l’attenzione: “un’area centrale nel Mediterraneo, pronta ad aprirsi ai corridoi europei, con tutte le infrastrutture necessarie, la Zona economica speciale e le provvidenze governative necessarie per accogliere e rendere produttivo un investimento da 4,5 miliardi che, nel progetto della società proponente, sarebbe capace di produrre 3.500 posti di lavoro”.

Secondo quanto riportato da Reuters, esiste una trattativa tra Intel e il governo italiano per l’installazione di un impianto in Italia e le operazioni sono in dirittura d’arrivo. Secondo le fonti dell’agenzia, l’investimento da 4,5 miliardi di euro, di cui il 40% di competenza del governo, si sbloccherà nel giro di un mese. Ancora da scegliere il sito, ma le regioni rimaste in lizza sarebbero il Veneto e il Piemonte. Non figura quindi al momento la Calabria, mentre sembra essersi defilata anche l’opportunità Catania per il sud Italia.

Per questo motivo i tre sindacalisti avanzano una richiesta alla Regione Calabria: “chiediamo di rendersi protagonista in questa delicata fase storica e aprire un canale di interlocuzione proficua con il Ministero competente al fine di attrarre il progetto della “Intel” e fare di Gioia Tauro una nuova Silicon valley. La carta che la politica regionale potrebbe giocarsi, non dopo aver avviato una attenta interlocuzione con le parti sociali, potrebbe essere quella di sottoscrivere un Contratto di sviluppo d’area che, attraverso l’utilizzo delle giuste politiche di sostegno alla crescita, possa attrarre le attenzioni del colosso americano leader nella produzione di chip verso l’area industriale di Gioia Tauro”.

“Siamo convinti, infatti – proseguono i sindacalisti – , che l’area industriale gioiese, il porto di Gioia Tauro con la sua apertura strategica sul Mediterraneo e la Zona economica speciale potrebbero essere tre punte di diamante in un’ottica di sviluppo legata alla produzione e commercializzazione di semiconduttori, un settore in cui l’Europa si propone di investire 15 miliardi di euro per raggiungere il 20 per cento di produzione globale entro il 2030: una sfida importante, che richiederà di quadruplicare il volume di produzione visto che, nello stesso periodo – conclude la nota – , il mercato globale dei semiconduttori prevede di raddoppiare la propria domanda”.

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