L’imbarazzante proposta di Calenda: nello stesso post fa campagna elettorale e chiede a tutti di fermare la campagna elettorale. Se la richiesta fosse credibile, dovrebbe quantomeno dare il buon esempio
La notizia rimbalza su tutti i media in queste ore: Carlo Calenda chiede a tutte le forze politiche di sospendere la campagna elettorale per affrontare la crisi energetica provocata dal boom del prezzo del gas. Una proposta che suscita numerose riflessioni: innanzitutto ci chiediamo in che modo la campagna elettorale stia impedendo al Governo, in carica con pieni poteri, di fronteggiare la crisi energetica. Draghi e i suoi ministri a cui Calenda è così legato tanto da volerli riproporre per il futuro del Paese, hanno il diritto e il dovere di lavorare regolarmente non fino al 25 settembre ma anche dopo le elezioni, fino all’insediamento del nuovo esecutivo, così come previsto dalle norme costituzionali. Nulla osta, quindi, affinché il “governo dei migliori” possa fronteggiare la crisi energetica, mentre i partiti fanno campagna elettorale.
Ma il dettaglio più imbarazzante, per Calenda, è la modalità con cui chiede a “tutte le forze politiche” (esclusa la sua, evidentemente), di fermare la campagna elettorale: lo fa con un post su twitter in cui accusa Salvini, Berlusconi e Conte di aver fatto cadere il governo Draghi. Lo fa, quindi, facendo campagna elettorale. Perché non è affatto vero che il governo “ha le mani legate“: Draghi è in carica, può stanziare 10 milioni per le imprese, può sganciare il Paese dalla folle ideologia ecologista e già palesemente fallita delle energie rinnovabili, può stanziare 30 miliardi sulle famiglie. Può farlo ora, come Calenda chiede.
Il leader di “Azione”, quindi, non se la prenda con gli altri: se Draghi non fa ciò che lui chiede, evidentemente o Draghi sbaglia o Calenda chiede l’impossibile. E che credibilità può avere un politico che chiede di fermare la campagna elettorale con una dichiarazione in cui fa campagna elettorale? Vuoi vedere che Calenda è soltanto l’ultimo populista che, seppur con contenuti più condivisibili, di buon senso e moderazione, tenta di cogliere l’eredità del Movimento 5 Stelle utilizzando toni e slogan ad effetto privi di alcun fondamento nella realtà, soltanto per colpire l’elettorato? In fondo, lo fanno un po’ tutti…