Crolla il controsoffitto dell’ospedale di Locri

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Crolli e aggressioni all’Ospedale di Locri, Conia e Guerrieri (Unione Popolare): “la storia si ripete e nessuno ne ha vergogna, chiediamo un confronto pubblico con chi ha responsabilità”

A distanza di poco più di un anno crolla ancora una volta il controsoffitto del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Locri e ancora una volta, nei giorni scorsi, un operatore sanitario viene aggredito nello stesso reparto. Insomma, non c’è pace per il nosocomio dell’area jonica. Michele Conia, Candidato alla Camera dei Deputati nel Collegio proporzionale Calabria e uninominale  Piana – Vibo e Antonio Guerrieri, Candidato alla Camera dei Deputati nel Collegio uninominale Reggio-Area dello Stretto – Locride – Area Grecanica, in una nota scrivono: “nel frattempo vengono assoldati cinquecento medici cubani per sopperire alle gravi e colpevoli carenze d’organico nella sanità calabrese e le giustificazioni date non convincono e vengono smentite da sempre più partecipanti a procedure selettive cadute nel vuoto che denunciano le incongruenze nei bandi e nelle dichiarazioni dei governanti. In questo quadro di per sé paradossale si aggiungono per le prossime elezioni politiche le numerose candidature trasversali dei soggetti che da anni tengono in pugno le sorti della sanità regionale in quanto consiglieri regionali in carica ed uscenti o parlamentari uscenti che non hanno voluto o non sono stati in grado di assicurare un Servizio Sanitario Nazionale adeguato in Calabria”.

“Inoltre, come se non bastasse, abbiamo candidati che provano a passare per alfieri della salute pubblica che nel programma elettorale del proprio partito o dell’intera loro coalizione hanno lo smantellamento del SSN a favore di assicurazioni private. Tutto ciò è inaccettabile ed è un’offesa per il popolo calabrese. Lo è anche per noi candidati in Unione Popolare con de Magistris che più volte, da cittadini prima che da soggetti politici, ci siamo scontrati e ci scontriamo con le inefficienze del sistema sanitario calabrese che porta allo stremo utenti ed operatori del settore, con i viaggi della speranza che non solo aggravano di difficoltà, seppur “a fin di bene”, i cittadini, ma anche in forma perversa la situazione finanziaria della Regione. Ogni anno, infatti, centinaia di milioni di euro migrano verso le regioni del centro e del nord che prosperano sui fondi extra-regionali provenienti dal Sud. Siamo pronti a confrontarci pubblicamente, sui media e nelle piazze, con tutti gli altri candidati di ogni colore politico per chiedere conto delle loro azioni e delle loro idee rispetto al numero chiuso nelle facoltà di Medicina che ha impedito un adeguato ricambio generazionale, rispetto alla flat tax e all’autonomia differenziata che impoveriscono di risorse e di servizi i cittadini e i territori più svantaggiati aggravando gli squilibri e le ineguaglianze. Abbiano il coraggio di ammettere le proprie responsabilità e le inazioni (dove sono finiti i fondi emergenziali Covid per la sanità?) e di prospettare senza vergogna i tagli e le conseguenze delle loro politiche iper liberiste sconfessate dalla gravità dei fatti e dalle evidenze della pandemia. Siamo certi che non risponderanno al nostro appello, ma siamo altrettanto certi che questa volta non ci saranno dubbi da parte dei cittadini che sono stanchi e stremati da un’intera classe politica che prova a far dimenticare le proprie responsabilità di governo e si nasconde anche tra chi ogni tanto si rifugia in brevi periodi di opposizione strategica e prova a spacciarsi per donna o per uomo della provvidenza”, conclude la nota.

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