Gallico-Gambarie, fermate la variante Ciarro!

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I miei 15 lustri di vita hanno visto passare molta acqua sotto i ponti e hanno molte storie da raccontare. Sono nata nel cuore dell’Aspromonte, il Monte Chiaro celebrato sin da tempi remoti come cerniera d’Europa; sono nata a Santo Stefano in Aspromonte, il Paese più bello del mondo e dalle finestre di casa mia in collina abbraccio in un unico sguardo lo Stretto di Messina, dall’Etna al laghetto di Ganzirri con la mia Valle Verde, un verde unico che canta l’anima del luogo come luogo della mia anima in un respiro profondo e liberatorio. La mia infanzia, segnata dalla prematura scomparsa di mio padre, è stata molto tormentata e la mancanza di un collegamento veloce tra il Paese e la città di Reggio Calabria, il capoluogo vicino, di riferimento per gli studi e non solo ha inciso nel mio vissuto non senza difficoltà.

Il mio carattere, che mi porta sempre ad approfondire la realtà che mi circonda quasi fosse un imperativo categorico, mi ha, dunque, condotto a cercare e ricercare anche sul perché per fare su e giù era necessario seguire un percorso tortuoso pieno di curve, che, per meno di 30 chilometri, faceva venire il mal di viaggio, e non solo a me.

Dalla consultazione di libri e documenti storici, apprendo che l’idea di un collegamento veloce tra i due luoghi risale agli inizi degli anni venti del cosiddetto secolo breve, quando si poteva modificare la mulattiera che collegava i luoghi abitati della valle in strada asfaltata. Al comune di Santo Stefano all’epoca, c’era pure mio nonno Stefano Romeo, che proponeva di fare la strada a scorrimento veloce lungo l’argine della fiumara “Gallico”, che dai Monti di Basilicò sfocia proprio a Gallico, parte del comprensorio cittadino di Reggio Di Calabria. I referenti degli altri Paesi, Sant’Alessio e Laganadi si opponevano, sostenendo che la strada lungo l’argine avrebbe tagliato fuori da ogni collegamento i due luoghi, ragion per cui si decide di realizzare la strada seguendo il percorso della mulattiera. Nasce così la Strada Statale 184, Gallico-Gambarie, con molte curve e tornanti che da decenni scuotono lo stomaco di molte persone, grandi e piccini, con risvolti non proprio piacevoli.

Il collegamento veloce viene per il momento accantonato, e ripreso più volte, con diverse progettazioni: avrebbe seguito il corso della Fiumara da Gallico a Podargoni, dove poi si sarebbe collegato, sfruttando la passerella già esistente, alla Statale 184. Tira e molla, e molla e tira, finalmente in questi ultimi anni si decide di realizzare il progetto, sul quale due considerazioni sono d’obbligo.

  • non riesco a capire che senso abbia eseguire l’opera a lotti , non si potevano fare, per esempio, tre appalti contemporanei, inizio-centro-fine, e realizzare la strada in poco tempo?
  • e adesso lo scempio con la deviazione in località Ciarro: completamente incomprensibile il senso di questo cambiamento di direzione, che allunga il percorso e deturpa, questo sì, il meraviglioso paesaggio. Si dice sia stato un Sindaco di Sant’Alessio a volere questa specie di “raccordo” perché altrimenti il suo paese sarebbe rimasto isolato. Questa spiegazione è insulsa, perché per arrivare a Sant’Alessio, da Mulini di Calanna si impiegano pochi minuti e certamente molti di meno che fare il giro dalla “variante Ciarro” in corso d’opera.

La cartina con il percorso della variante Ciarro (il progetto originario prevedeva che la strada a scorrimento veloce arrivasse esattamente a Podargoni):

gallico gambarie

Dovremmo protestare tutti per quella che è una vera e propria offesa al territorio, che viene oltraggiato e vilipeso senza motivo.
Sono personalmente lontana mille miglia dalle posizioni ambientaliste dei no a tutto, e la costruzione della strada lungo l’argine è una necessità, un bisogno sia individuale che sociale, perché avrebbe favorito il ripopolamento di molte zone abbandonate e avrebbe agevolato il flusso turistico, con un indotto notevole.

Ma perché realizzare opere inutili come la deviazione “Ciarro” che non sarà utile ad alcuno e deturpa oltremisura il territorio ?
Ancora si è in tempo a fermare questo disastro. Si abbia il coraggio di tornare indietro e bloccare uno scempio insensato.
Siamo in una campagna elettorale breve e strana, faccio appello a tutti i politici reggini, aldilà delle appartenenze e delle ideologie, e prima di tutto all’onorevole Cannizzaro, al quale esprimo la mia vicinanza per il vile attentato subito ieri sera, originario di quei luoghi che conosce benissimo.

FERMATE LA VARIANTE CIARRO, per carità!

gallico gambarie

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