Inflazione, prezzi del cibo in aumento del 10.2%: 564 euro in più a famiglia

StrettoWeb

Il prezzo dei prodotti alimentari aumenta del 10.2%: riempire la tavola costerà alle famiglie italiane 564 euro in più nel 2022

Caro energia e siccità con il taglio dei raccolti spingono i prezzi dei prodotti alimentari e delle bevande che fanno segnare un aumento complessivo medio del +10,2% che ha costretto gli italiani a tagliare gli acquisti in quantità nel carrello della spesa“. L’analisi di Coldiretti sui dati Istat riguardanti l’inflazione di agosto, che un aumento generale dell’8.4% rispetto ad agosto 2021 raggiunge il picco più alto dal 1985, fa registrare uno scenario alquanto disarmante.

Il balzo dell’inflazione costerà alle famiglie italiane 564 euro in più solo per la tavola nel 2022, a causa del mix esplosivo dell’aumento dei costi energetici legato alla guerra in Ucraina e del taglio dei raccolti per la siccità – stima ColdirettiI prezzi dei beni alimentari non lavorati come frutta e verdura aumentano su base annua del +9,7% anche per effetto delle speculazioni che sottopagano le produzioni agli agricoltori e fanno triplicare i prezzi dell’ortofrutta dai campi alla tavola”.

Carrelli sempre più vuoti

E gli italiani sono costretti a svuotare il carrello“Il risultato è che per effetto delle difficoltà economiche e del caro prezzi nel carrello della spesa gli italiani hanno tagliato gli acquisti di frutta e verdura che crollano nel 2022 dell’11% in quantità rispetto allo scorso anno, su valori minimi da inizio secolo – spiega Coldiretti facendo riferimento ai dati Cso Italy/Gfk Italia, dai quali emerge che – il consumo di frutta delle famiglie nel primo semestre del 2022 si è attestato a 2,6 milioni di tonnellate in quantità. Gli italiani hanno ridotto del 16% le quantità di zucchine acquistate, del 12% i pomodori, del 9% le patate, del 7% le carote e del 4% le insalate, mentre per la frutta si registra addirittura un calo dell’8% per gli acquisti di arance, considerate unanimemente un elisir di lunga vita“.

Una situazione destinata ad avere un impatto sulle famiglie più deboli che riservano una quota rilevante del proprio reddito all’alimentazione ma ci sono anche oltre 2,6 milioni di persone che sono costrette a chiedere aiuto per mangiare e rappresentano – sottolinea Coldiretti – la punta dell’iceberg delle difficoltà in cui rischia di trovarsi un numero crescente di famiglie a causa dell’inflazione spinta dal carrello della spesa per i costi energetici e alimentari”.

La situazione della filiera agroalimentare

Non è di certo migliore la situazione della filiera agroalimentare. “Se i prezzi per le famiglie corrono l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne – denuncia la Coldiretti – dove più di 1 azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben oltre 1/3 del totale nazionale (34%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio“.

A spingere i rincari è però anche l’aumento della dipendenza alimentare dall’estero è il fatto che nel 2022 le importazioni di prodotti agroalimentari dell’estero, dal grano per il pane al mais per l’alimentazione degli animali, sono cresciute in valore di quasi un terzo (+29%), aprendo la strada anche al rischio di un pericoloso abbassamento degli standard di qualità e di sicurezza alimentare“, conclude l’analisi della Coldiretti riguardante i dati Istat relativi ai primi 5 mesi del 2022.

Condividi