Matteo Salvini continua il suo tour elettorale in Sicilia: dall’imprevisto con le pecore alla polemica di Ravanusa, il leader della Lega
Alle prossime elezioni dalla Sicilia “mi aspetto una risposta eccezionale. Per la Lega, in doppia cifra per la prima volta“. È questo l’obiettivo che Matteo Salvini conta di raggiungere sull’isola in vista del prossimo appuntamento elettorale. In un punto stampa a Gela Salvini ha parlato del dopo Musumeci alla guida dell’isola, commentando i ‘rimpianti’ espressi da Giorgia Meloni sulla mancata riconferma del governatore uscente: “noi stiamo lavorando per il dopo, abbiamo candidati eccellenti. Ormai ci sono un candidato, una squadra e un progetto per la Sicilia. Guardo avanti“.
La vittoria della destra alle non sembra essere messa in discussione, almeno nelle parole di Salvini che spiega: “stiamo già ragionando del giorno dopo le elezioni. Qui è chiaro che il centrodestra e Lega partono più forti, di là sono divisi e litigiosi“, riferendosi al vantaggio che sembra aver accumulato Renato Schifani, candidato del centrodestra come governatore della Sicilia. “Stiamo già parlando di lavoro e infrastrutture – dice – e quando parlo di infrastrutture non parlo solo del Ponte o delle strade ma anche della connessione internet“.
Non sono mancate alcune difficoltà. Un simpatico problema “logistico” ha costretto Salvini a fermarsi per far passare un gregge di pecore, un momento pubblicato sui social nel quale l’ex ministro ha fatto la conoscenza di due pastori. Più piccante la contestazione di un gruppo di giovani arcobaleno con cori e striscioni: “Gela non si Lega”, “Non ti ricordi quando senti che puzza, scappano anche i cani?!”, omofobia e razzismo “fuori dall’Italia”.
Salvini in Sicilia fermato dalle… pecore: il leader della Lega costretto a proseguire a piedi! | VIDEO
La polemica di Ravanusa
Matteo Salvini, accompagnato dal sindaco di Ravanusa Carmelo D’Angelo, si è recato nel quadrilatero transennato di via Trilussa nella quale, lo scorso 11 dicembre, un’esplosione di gas ha distrutto alcune palazzine causando diverse vittime. Salvini ha deposto una corona di fiori, soffermandosi a pregare per chi ha perso la vita, ma non ha voluto rilasciare dichiarazioni. “Di politica parlo altrove, in altre sedi. Sono venuto qua per rendere omaggio a questa realtà e alle vittime della tragedia. L’impegno è quello di stare accanto a questa comunità. E di farlo concretamente“, ha dichiarato.
La presenza di Salvini ha comunque sollevato delle polemiche. L’avvocato Silvia Sazio, difensore degli sfollati, ha dichiarato: “si doveva risparmiare ai miei assistiti e alle vittime della tragedia questa mortificazione senza precedenti. Dopo l’11 dicembre, il governo nazionale non ha dichiarato lo stato di emergenza e nessun soldo è giunto a Ravanusa. Non comprendiamo il senso di questo gesto che valutiamo speculativo, di bassa lega“. Sfollati che prima dell’arrivo del leader della Lega avevano esposto dei cartelli con le scritte: “Vogliamo le nostre case”, “No alla demolizione selvaggia” e “No fiori, ma opere di bene”.