Nigeriana aggredita in un lido di Soverato: il Comune si costituirà parte civile

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Il titolare del lido ha smentito le accuse, ma sulla vicenda sono in corso le indagini della Procura della Repubblica

“Non siamo la città del caporalato delle spiagge o degli schiavi sul lavoro”. Sono queste le parole con cui si è aperto il Consiglio Comunale di Soverato, pronunciate dal presidente Salvatore Riccio. La vicenda della donna di origini nigeriane, madre di una figlia, aggredita dal suo ex datore di lavoro “dopo aver chiesto di essere pagata”, ha fatto il giro d’Italia attraverso un video pubblicato sui social. La ragazza prestava servizio in un lido balneare come lavapiatti, secondo quanto ha denunciato ai Carabinieri, ha lavorato “molte più ore di quelle previste nel contratto siglato” e non è stata pagata per quanto in precedenza pattuito.

Il Comune di Soverato ha comunque preso ufficialmente le distanze dalla violenza subita da Beauty Davis, mentre sta adesso indagando la Procura della Repubblica per fare chiarezza e stabilire nei minimi dettagli cosa è accaduto. Il titolare del lido, intanto, ha scritto una nota ufficiale alla stampa in cui smentisce atti di violenza e di razzismo e spiega di aver pagato la ragazza per mezzo bonifico. Saranno le indagine a fare luce sulla verità.

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