Ponte sullo Stretto, Navarra (Pd): “sono favorevole, ma basta slogan di campagna elettorale”

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“Continuo ad essere per il Ponte di Messina, ma per un Ponte che stia tecnicamente in piedi sia dal punto di vista finanziario che ingegneristico”, ha sottolineato il deputato democratico

“Oggi, alla Camera dei Deputati, , ho assistito, con un certo stupore (non partecipando al voto), a un dibattito surreale su un ordine del giorno inerente la realizzazione del Ponte sullo Stretto nel quale a risultare sconfitto, oltre ai protagonisti del dibattito, è stata, purtroppo, ancora una volta l’opera infrastrutturale. Sono da sempre stato a favore del Ponte sullo Stretto e del complessivo potenziamento infrastrutturale del Mezzogiorno, a differenza dei novelli pontisti della Lega che contestavano – e quando possono lo fanno ancora oggi – la spesa pubblica al Sud improduttivo e sprecone. Continuo ad essere per il Ponte, ma per un Ponte che stia tecnicamente in piedi sia dal punto di vista finanziario che ingegneristico. Il resto lo lascio ai vuoti slogan di campagna elettorale che nulla hanno a che fare con l’atteggiamento pragmatico e competente di chi le cose le vuole fare davvero”. E’ quanto afferma in una nota Pietro Navarra, deputato del Partito Democratico, che commenta la votazione dell’ordine del giorno presentato dalla forzista Matilde Siracusano. L’odg chiedeva all’esecutivo, seppur in carica per gli affari correnti, di rivedere la decisione assunta in merito alla realizzazione di un nuovo studio di fattibilità, destinando le risorse già stanziate dal ministro Enrico Giovannini all’aggiornamento del progetto già esistente per la realizzazione dell’infrastruttura a campata unica.

“Ho scritto di mio pugno il passaggio sull’importanza della realizzazione di una “infrastruttura stabile per l’attraversamento veloce dello Stretto” nel documento in cui la Camera dei Deputati ha indicato al Governo gli obiettivi strategici da raggiungere con il PNRR – prosegue Navarra – . Il documento che è stato votato ad amplissima maggioranza, con la sola eccezione di Fratelli d’Italia, ha spinto il Governo, allora era Ministro dei Trasporti Paola De Micheli, a commissionare uno studio indipendente per verificare se e come realizzare l’opera infrastrutturale tra tre possibili alternative: ponte a una campata, a più campate e tunnel sottomarino. L’analisi della commissione ministeriale escludeva il tunnel e sosteneva l’importanza di realizzare il ponte, raccomandando uno studio di fattibilità su quest’ultima ipotesi – ricorda ancora il democratico – . Il Governo, quindi, dava seguito alla richiesta della Camera dei Deputati di realizzare l’infrastruttura stabile per l’attraversamento dello Stretto finanziando e commissionando lo studio a Rfi. Tale studio sarà consegnato entro l’anno. Toccherà poi al Governo finanziare e realizzare il Ponte sullo Stretto nei termini che gli esperti di Rfi indicheranno nella loro analisi”, conclude Navarra.

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