Reggio Calabria, una cittadina indignata per la ZTL: “non è bastato il flop dei dehors dello scorso anno”

StrettoWeb

Reggio Calabria: la testimonianza di una reggina sull’istituzione della ZTL in città

Una cittadina di Reggio Calabria ci ha inviato una testimonianza sulla ZTL che è stata instituita a Reggio Calabria. La lettrice di StrettoWeb indignata afferma: “Scrivo a nome di molte persone amiche e conoscenti che abitano in questa città definita “Metropolitana”, in quanto siamo indignati per queste zone a traffico limitato ,le cosiddette ZTL. Possiamo capire la chiusura del lungomare Falcomatà , del Corso Garibaldi, ma non delle strade limitrofe. Ci ponevamo la domanda su chi fosse interessato a circolare su un via limitrofa come Via Roma, Via Arcovito, Via Aschenez dalle 20.00 di sera alle 02:00 del mattino con i negozi chiusi, poca luminosità delle strade visto che la maggior parete di esse sono al buio senza illuminazione pubblica. Ma davvero si vuole incentivare la criminalità? A parte il fatto perché non crediamo che la gente passeggi in queste zone, ma se malauguratamente si trovasse li sicuramente sarebbero presi di mira da gente poco affidabile e soggetta a borseggi e furti visto la poca illuminazione. Non è bastato il “flop “ dei dehors dello scorso anno che ha visto il crollo dell’economia dei commercianti di bar ristoranti e pizzerie…. Adesso vogliono colpire la periferia del centro! E poi un altro nostro quesito a cui ancora oggi non sappiamo darci una risposta e che se non sono riusciti a far rispettare il senso unico in via Padova riusciranno i nostri “eroi “ a non far circolare auto nelle strade a quegli orari?, Si perché a qualsiasi ora si passi in quella via che di colpo è diventata a “Senso Unico” con tanto di cartelli e divieti, si va incontro a qualsiasi mezzo che sale indisturbato, senza tener conto della segnaletica. Per non parlare dei cumuli di spazzatura ovunque , di ratti che fanno le loro passeggiate indisturbati per tutte le vie sia centro che periferia, delle blatte che invadono le case e i negozi, insomma è una vera giungla si salvi chi può!”.

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